Il Fisco bussa alla porta, in arrivo 100 mila lettere. C’è da pagare

I TARTASSATI Orlandi: “Un aiuto per i contribuenti più deboli che per un loro sbaglio potrebbero essere chiamati a pagare dal 90% al 180% in più” di Filippo Caleri

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di Filippo Caleri

Sta per suonare il postino nelle case di 100 mila italiani. Consegneranno altrettante lettere di richiesta di pagamento. Si tratta di una prima tranche (in programma ce ne sono altrettante per un totale di 210mila) rivolta ai cittadini più deboli che non hanno presentato la dichiarazione o che non avevano dichiarato alcune parti di reddito. Un aiuto, ad avviso delle Entrate, accompagnato da informazioni per mettersi in regola facendo una dichiarazione integrativa e pagando, ammettendo le sviste, con il pagamento di sanzioni ridotte rispetto a quelle che si dovrebbero pagare con l’avvio dell’accertamento classico. Ad annunciare l’arrivo del messo fiscale è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, al Festival del Lavoro, che ha sottolineato “l’esperienza dello scorso anno quando, senza contare gli studi di settori, più di 160mila su 300mila circa si sono adeguati spontaneamente, senza minaccia o sanzioni”. “Un aiuto – ha spiegato la Orlandi per i contribuenti più deboli che per un loro sbaglio potrebbero essere chiamati a pagare dal 90% al 180% in più”.

E difficilmente ci si potrà opporre alle richieste di ravvedimento bonario. L’errore e la sanzione sono certi visto che il fisco rileva la mancata dichiarazione incrociando i dati. Un caso di scuola sono le irregolarità sui guadagni di affitti non denunciati a fronte di contratti di locazione registrati. L’approccio morbido verso i contribuenti imprecisi è quello seguito dalla nuova veste di Equitalia, con l’ad Ruffini che ha ricordato la stessa filosofia nell’operazione “cartella amica” che prevede immediatamente un piano di rateazione. “Una strategia che starebbe dando dei risultati, i contribuenti lo scorso anno – ha sottolineato la Orlandi – hanno restituito spontaneamente al fisco 250 milioni, senza considerare gli studi di settore”. E se i pesci piccoli vanno a finire da soli nella rete, l’Agenzia ha più energie da spendere per andare a caccia dei grandi evasori. Nel futuro per facilitare il lavoro contro l’evasione le Entrate intendono facilitare la fatturazione elettronica tra privati. L’Agenzia ha caricato sul suo sito un’applicazione gratis per gestire le operazioni in via digitale, in vista del prossimo anno, quando chi vorrà, quella che è in campo è ancora un’opzione e non un obbligo, potrà inviare al fisco tutto in via digitale, dicendo addio allo scontrino.