Fitto lascia il governo tra applausi e elogi, approvato decreto giustizia
L’ex ministro diventa vicepresidente della Commissione europea
L’avventura governativa di Raffaele Fitto si conclude tra applausi e riconoscimenti. In Consiglio dei ministri, la Premier Giorgia Meloni ha salutato il ministro uscente con parole di grande stima, definendolo “un ministro estremamente prezioso” e sottolineando come la sua competenza troverà un ruolo cruciale in Europa. Fitto, infatti, si prepara ad assumere, dal primo dicembre, la carica di commissario e vicepresidente esecutivo della Commissione europea.
Meloni ha elogiato le qualità di Fitto, affermando che “le sue doti da ministro estremamente efficace potranno rafforzare l’Unione europea in una fase molto delicata della sua esistenza, che ha bisogno di persone determinate e con una visione”. Una dichiarazione che ha fatto eco alla commozione espressa poche ore prima a Bari, durante la firma del Patto per lo sviluppo e la coesione.
Le deleghe di Fitto e il futuro ministeriale
Con l’uscita di Fitto, le sue deleghe, che riguardano la coesione e il Pnrr, saranno temporaneamente redistribuite. I sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari ne assumeranno alcune competenze, mentre gli Affari europei saranno gestiti ad interim dalla stessa Meloni, almeno fino a gennaio, superata la manovra economica.
Per il dopo Fitto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe auspicato una nomina stabile. Tra i nomi circolanti ci sono Edmondo Cirielli, attuale vice ministro agli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri con il governo Monti, ed Elisabetta Belloni, attualmente a capo del Dis. Restano però basse le probabilità che Forza Italia ottenga il ruolo, nonostante il partito abbia sostenuto Fitto a Bruxelles, in linea con il Partito Popolare Europeo.
Seduta lampo e decreto giustizia
Oltre agli addii a Fitto, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto giustizia in una seduta durata appena venti minuti. L’approvazione arriva dopo il rinvio della scorsa settimana, causato dall’assenza simultanea dei ministri di Forza Italia. Tuttavia, le norme sulla cybersecurity sono state accantonate per consentire ulteriori approfondimenti tecnici, alla luce dei recenti scandali legati ai dossieraggi. Tra le misure incluse nel decreto, spicca il potenziamento dell’uso dei braccialetti elettronici come strumento di controllo delle misure cautelari, una novità rivendicata con forza dalla ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella.
Un passaggio di testimone significativo
L’uscita di Fitto dal governo rappresenta un momento di transizione per l’esecutivo di Giorgia Meloni, chiamato a riorganizzarsi in un momento cruciale per la gestione del Pnrr e dei rapporti con l’Europa. Allo stesso tempo, il nuovo incarico europeo di Fitto segna un rafforzamento della presenza italiana nelle istituzioni UE, in un ruolo strategico per il futuro dell’Unione.
Meloni, nel suo saluto, ha sintetizzato il significato di questa transizione: “Il percorso di Raffaele Fitto non si chiude, ma si apre su uno scenario europeo dove la sua visione e competenza saranno decisive”.