“È in atto un grave tentativo di abuso della credulità popolare, con rischi gravi ai danni dei cittadini. Si legge, infatti, di mozioni presentate ed approvate da alcuni consigli comunali con le quali si vorrebbe la sospensione delle esecuzioni relative a non precisati tributi”.
Lo rileva l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo, ricordando che “in questa materia è consentito soltanto l’intervento del legislatore nazionale”. “Chiunque altri si arroghi l’azione di sospendere le procedure di recupero dei crediti tributari – sottolinea Fiumefreddo – semplicemente commette un reato, e perdi più arreca un grave danno ai cittadini che saranno poi obbligati a versare interessi e more ulteriori. Fermo restando, quindi, il diritto dei Comuni di provvedere a richiedere la definizione agevolata del loro debito tributario, e a Riscossione Sicilia gli uffici sono a disposizione per l’adempimento, nulla – sostiene Fiumefreddo – gli stessi possono disporre rispetto alle posizioni dei contribuenti con riferimento alle imposte nazionali e regionali. Il rischio è che, per ragioni meramente demagogiche, si provochi grande sbandamento tra i cittadini, con un danno enorme per gli stessi”. “Stiamo provvedendo ad informare dell’accaduto la Procura distrettuale della Repubblica – annuncia l’amministratore unico di Riscossione Sicilia – per la condotta di reato che vi si rileva, e la Corte dei Conti per il danno erariale che un’azione così dissennata procurerebbe”.