“C’e’ una lobby politica formata da una parte di deputati regionali – certamente non tutti – che da mesi ostacola i rigorosi processi di razionalizzazione avviati da Riscossione Sicilia. Di questo parlero’ al procuratore di Palermo Lo Voi, al quale riferiro’ nomi e circostanze precise. Ma temo che vinceranno loro”. Lo dice il presidente di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo, finito nel ciclone dopo avere parlato di “atto di pirateria” e di “mascalzoni” a seguito della bocciatura il 29 dicembre della norma del governo che stanziava 2,5 milioni per la ricapitalizzazione. Parole che hanno prodotto la convocazione immediata del Consiglio di presidenza dell’Ars per valutare i passi giudiziari da compiere contro di lui a tutela del prestigio dell’Assemblea.
Quell’importo, aggiunge Fiumefreddo, “rappresenta appena il 4% dei circa 60 milioni di cui siamo creditori nei confronti della Regione in relazione ai costi di esercizio che ci devono essere rimborsati. Adesso il rischio e’ che venga liquidata l’unica societa’ che porta nelle casse regionali mezzo miliardo l’anno, ma che deve essere sacrificata perche’ la sua chiusura fa comodo a un pezzo trasversale di politica. E io penso purtroppo che questa partita la vincera’ la politica peggiore”. Riscossione Sicilia ha individuato peraltro tra i deputati 63 morosi, molti hanno chiesto e ottenuto la rateizzazione, ma per una ventina sono scattate le procedure di pignoramento, “perche’, nonostante abbiano le possibilita’, non intendono fare il loro dovere”. Ma “non e’ questo l’oggetto del colloquio richiesto al procuratore” spiega Fiumefreddo, perche’ non e’ materia di quell’ufficio; piuttosto lo sono le azioni di taluni deputati per fermare le scelte di risanamento, fatti precedenti al voto d’Aula che e’ stato solo la punta dell’iceberg. Non mi lascio intimidire e se questo, come qualcuno dice, e’ attentare al corpo politico, allora questo ho fatto. Ma in realta’ ho solo adempiuto al mio dovere, senza ritenere che vi siano intoccabili. Abbiamo potato l’albero clientelare. A qualcuno non e’ piaciuto. E difatti non ho ricevuto incoraggiamenti da nessuno, tranne che da Crocetta”.