Il governatore lombardo Attilio Fontana e’ indagato per abuso d’ufficio nella maxi inchiesta della Dda di Milano che ieri ha portato a 43 misure cautelari. La contestazione riguarda la nomina del suo ‘socio di studio’ Luca Marsico a un incarico in Regione Lombardia. Fontana e’ stato convocato per lunedi’ prossimo 13 maggio dai pm milanesi per l’interrogatorio relativo all’accusa di abuso di ufficio. La data e’ indicata nell’avviso a comparire che il governatore ha ricevuto alle 13.45 di oggi unitamente all’informazione di garanzia. Nessun commento da parte del governatore della Lombardia dopo che e’ emersa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per abuso di ufficio. “Parlero’ con chi di dovere, ora non dico nulla, non ho informazioni in merito”, afferma Fontana. Per oggi non e’ previsto alcun impegno pubblico per il presidente della Regione Lombardia.
Era stato ieri lo stesso procuratore di Milano Francesco Greco a chiarire che per un’ipotesi di presunta istigazione alla corruzione Fontana “e’ parte offesa”, ossia per aver rifiutato, ma senza denunciare, una proposta corruttiva da Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Fi a Varese, arrestato, che con il dg di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, avrebbe proposto nell’aprile 2018 a Fontana “consulenze onerose in favore dell’avv. Luca Marsico” socio di studio del Governatore, in cambio della nomina, mai avvenuta, di Zingale alla “direzione generale Istruzione Lavoro e Formazione della Regione”. Greco, pero’, aveva precisato anche che era “in corso di valutazione la posizione di Fontana sull’episodio relativo all’incarico ottenuto in Regione” da Marsico, un posto nel Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione. E proprio su questo incarico, da quanto si e’ saputo, verte la contestazione di abuso d’ufficio nei confronti del Governatore.
Ieri, infatti, la Dda milanese, guidata dall’aggiunto Alessandra Dolci, ha convocato e ascoltato diversi dirigenti della Regione ed acquisito una serie di documenti al Pirellone. Gia’ oggi, da quanto si e’ saputo, Fontana potrebbe essere convocato per essere interrogato. Solo lo scorsa settimana sarebbe emerso un “riscontro documentale” rispetto alla nomina avanzata da Fontana per Luca Marsico, ex consigliere e suo socio nello studio legale. Un passaggio, dell’inchiesta principale sulle tangenti, che è costata al governatore l’iscrizione per abuso d’ufficio. Se nell’ordinanza dell’inchiesta emerge solo che Fontana è vittima di un tentativo di corruzione da parte del forzista varesino Gioacchino Caianiello che gli propone un baratto illecito – la nomina alla direzione Formazione della Regione dell’attuale direttore generale di Afol Metropolitana in cambio di consulenze a favore di Marsico – in “recenti intercettazioni” sarebbe lo stesso Caianiello, spiegano fonti investigative, a svelare l’incarico che l’ex consigliere avrebbe ottenuto in Regione Lombardia.
Nelle intercettazioni si farebbe dunque riferimento alla delibera con cui viene proposto, nell’ottobre 2018, alla giunta regionale di nominare Marsico come componente esterno di un ‘Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici’, incarico da 11.500 euro l’anno e 180 euro a seduta. Delibera recuperata dagli inquirenti lo scorso fine settimana e in cui emergerebbero due irregolarità: all’avviso pubblico di nomina, come emerge dall’imputazione, partecipano circa 60 persone e Marsico avrebbe avuto il “dovere di astensione” per il conflitto di interessi – visto che è socio dello studio legale di Fontana (il quale dopo l’elezione avrebbe ceduto le sue quote alla figlia, ndr) – e sarebbe incorso nella “Violazione del principio di imparzialità”, perché sarebbe stato preferito ad altri candidati.