Ford Motor ha ufficialmente lanciato la sfida a Bmw puntando a lanciare entro il 2021 la prima auto autonoma pensata per un mercato di massa. La vettura, priva di volante o pedali, sarà usata per servizi di taxi senza conducente che secondo il gruppo americano domineranno il mercato nei decenni a venire. La data prefissata è la stessa fornita dalla rivale tedesca, che il mese scorso aveva detto di volere diventare “il numero uno della guida autonoma”; per questo ha creato una partnership con Intel e Mobileye. Per centrare l’obiettivo e affilare le armi contro rivali tecnologici come Google e Apple, Ford ha annunciato investimenti in o collaborazioni con un totale di quattro start-up, un raddoppio dei sui dipendenti nella Silicon Valley e un mega ampliamento del suo campus a Palo Alto. Il gruppo inoltre vuole triplicare la flotta di veicoli autonomi con cui conduce test, una flotta che ha detta di Ford “sarà la più grande di ogni altro produttore di auto”; sarà formata da una trentina di modelli Fusion ibridi che circoleranno sulle strade di California, Arizona e Michigan; l’intento è poi quello di triplicare ulteriormente il totale nel 2017. Ford ha siglato un’alleanza con Baidu, il motore di ricerca cinese con cui investe 150 milioni di dollari nella californiana Velodyne, specializzata nella produzione di sensori laser Lidar.
Quest’ultima potrà così cercare di abbassare i costi dei sensori, che al momento rappresentano una barriera per un ipotetico mercato di massa di veicoli senza conducente. Ford ha inoltre acquisito l’israeliana Saips per rafforzarsi nell’intelligenza artificiale; così facendo le auto autonome di Ford impareranno e si adatteranno all’ambiente in cui circolano. Il gruppo ha inoltre siglato un accordo di licenza in esclusiva con Nirenberg Neuroscience; si tratta di un’azienda fondata dal neuroscienziato Sheila Nirenberg, che in pratica riproduce su macchina il modo in cui i nostri occhi trasmettono segnali al cervello. In questo modo le vetture self-driving sapranno ‘vedere’. Ford ha già anche investito in Civil Maps, per migliorare le tecniche delle mappe in 3D. “Il prossimo decennio sarà definito dall’automazione dell’automobile e vediamo i veicoli autonomi avere un impatto significativo nella società così come gli impianti di assemblaggio di Ford lo furono 100 anni fa”, ha dichiarato in una nota Mark Fields, presidente e amministratore delegato del produttore di auto.
“Siamo impegnati a mettere sulle strade un veicolo autonomo che possa migliorare la sicurezza e possa risolvere sfide sociali e ambientali per milioni di persone e non solo quelle che si possono permettere veicoli di lusso”, ha aggiunto il Ceo. “La nostra presenza nella Silicon Valley è stata cruciale”, ha continuato Ken Washington, vicepresidente della ricerca e dell’ingegneria avanzata di Ford. “Il nostro obiettivo era diventare membro della comunità. Oggi stiamo lavorando attivamente con oltre 40 start-up e abbiamo sviluppato collaborazioni forti con vari incubatori”. La mossa di Ford segue l’acquisizione per un miliardo di dollari di Cruise Automation da parte della rivale General Motors, annunciata lo scorso marzo. A maggio Fiat Chrysler Automobiles e Google, divisione di Alphabet, comunicarono quella che risultò la partnership più avanzata tra aziende dell’auto e Silicon Valley. Attualmente solo alcuni modelli di fascia alta prodotti da Audi, Bmw, Mercedes e Tesla dispongono di una tecnologia con sistema di guida semi automatica.