A qualche giorno di distanza dalla soluzione prospettata dalla Regione sulla vertenza della Formazione professionale, gli enti hanno convocato le parti sociali per affrontare la crisi e le eccedenze di personale prodotte dalla diminuzione del parametro del contributo regionale per corso, da 129 euro a 117 euro. Ad annunciarlo è Giovanni Migliore Responsabile Formazione Cisl Scuola, che spiega: ”Non avendo a disposizione altri strumenti per il sostegno al reddito e considerato che la mobilità orizzontale di migliaia di lavoratori non è una soluzione percorribile, abbiamo dovuto ripiegare sui contratti di solidarietà. Ad oggi abbiamo avviato la trattativa per circa 1500 operatori”. ”Ancora una volta il governo e la sua amministrazione mettono in crisi il settore – prosegue il leader sindacale -. È indubbio che se la Regione siciliana non programma, nel breve, le attività della prossima annualità con appositi bandi che diano continuità alle attività da iniziare, sarà la fine del settore e nessun contratto di solidarietà potrà dare risposte”. Per Migliore è ”ormai emergenza sociale se pensiamo che ai lavoratori che usufruiranno dei contratti di solidarietà vanno aggiunti i licenziati, i cassaintegrati e i sospesi senza alcun sostegno al reddito”. Da qui l’appello al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e alla sua maggioranza affinché ”si adoperino a completare la squadra di governo per recuperare i due anni di ritardi e di disastri che ricadono sull’utenza e sui lavoratori del settore. Non sono più sostenibili i ritardi dei pagamenti delle retribuzioni, la mancata strutturazione dei servizi per il lavoro, il mancato avvio dell’obbligo di istruzione e della nuova formazione di base”.