Forse Kamara ha avuto complici italiani. Accusato anche di violenza sessuale
OMICIDIO DI PALAGONIA Il procuratore Verzera: “Il Cara di Mineo è un’emergenza di Stato. E’ necessario il potenziamento delle forze di polizia” I VIDEO
Il cerchio che gli inquirenti di Caltagirone stanno stringendo attorno a Mamadou Kamara, accusato dell’omicidio dei coniugi Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez a Palagonia, passa per la grandissima mole di immagini di videosorveglianza raccolte dalle forze dell’ordine intorno alla villetta di via Palermo 211 in cui è avvenuto il massacro. Un cerchio che si stringe, e che lascia spazio sempre di più all’ipotesi che il 18enne ivoriano possa avere avuto delle complicità tra gente del luogo. Al Palazzo di Giustizia di Caltagirone, a fare il punto sulle indagini è stato il procuratore Giuseppe Verzera (foto). “E’ un episodio gravissimo perché scuote l’ordine pubblico non solo di Palagonia ma di tutto l’hinterland di Mineo, perché la gente non sta più tranquilla – ha detto -. La gravità è ancora più marcata per la circostanza che il soggetto, ospite richiudente di asilo, può avere avuto contatti con persone di nazionalità italiana, dai quali può aver ricevuto informazioni su un eventuale tesoretto posseduto dalle due vittime”. Verzera ha quindi sottolineato la grande indole criminale del presunto omicida: “La scena del crimine è raccapricciante – ha osservato -. C’è sangue dappertutto, e ciò testimonia un indole criminale spiccata da parte del 18enne. Ritengo che gli elementi siano talmente gravi a suo carico, che in breve tempo riusciremo a portarlo a una sentenza di condanna”.
Dai fotogrammi alle 23.58 Kamara esce dal Cara di Mineo alla guida di una bici, con uno zaino mono spalla di colore arancione. Alle 2.13, passa lungo via Palermo, davanti la casa dei coniugi, alle 2.16, percorre una stradina adiacente che porta solo a ‘Villa Solano’, alle 5.14 e alle 5.15 e’ di nuovo in strada. In quelle 3 ore, dentro la villetta, si sarebbe consumato l’omicidio, dopo il quale l’extracomunitario si sarebbe cambiato i vestiti, indossando quelli puliti della vittima, e avrebbe abusato sessualmente della Ibanez. Circostanza questa accertata dagli esami autoptici e contestato dai magistrati all’indagato e per il quale il gip ha disposto l’applicazione di misura cautelare. Alle 5.22 l’ivoriano ha un sacco appeso alla bici, mentre un altro sara’ trovato in casa delle vittime e alle 6.20 fa rientra in Cara. “Aspettiamo ulteriori esami della scientifica – ha spiegato il capo della Squadra mobile di Catania, Antonio Salvago – per affermare o escludere che Kamara abbia agito da solo o con dei complici”. Secondo gli inquirenti, l’arma usata per assassinare può essere un estrattore. Un arnese da officina. Solano infatti aveva nella parte bassa dell’abitazione un laboratorio, e riteniamo che possa essere stato usato un estrattore e una tronchesina. Altro punto affrontato dal procuratore Verzera, infine, è quello legato alla gestione del Cara di Mineo, definito “un’emergenza di Stato”. L’ho detto in tutte le salse. E’ necessario il potenziamento delle forze di polizia. E’ necessario che le istituzioni prendano atto di una realtà su cui va posta attenzione e risolta”.
https://youtu.be/kod9Agogqi8
VIOLENZA SESSUALE È anche accusato di violenza sessuale Mamadou Kamara. “Dall’accertamento autoptico – ha detto il procuratore Giuseppe Verzera – è stato riscontrato con certezza che l’ivoriano ha abusato della donna”. Nella richiesta di convalida del fermo compare anche il capo di imputazione per la violenza sessuale.
1 ANELLO E 2 BIGLIETTI AEREO Prima di abbandonare la villetta di Palagonia, Mamadou Kamara ha portato con sé due biglietti aerei appartenenti alle vittime. Inoltre apparterrebbe a lui l’anello trovato sul luogo del delitto. E’ quanto emerso nel corso della conferenza stampa tenuta da Verzera. L’anello trovato nella casa di via Palermo 211, è quello che compare sul dito dell’ivoriano in alcune foto estrapolate dal suo cellulare. Accertamenti sono in corso anche su tracce trovate sulle unghie dei due coniugi. All’incontro con la stampa, stamani erano presenti il sostituto Amma Andreatta, il questore di Catania, Marcello Cardona, il capo della mobile Etnea Antonio Salvago e il dirigente del commissariato di Caltagirone Marcello Ariosto.
L’ALLARME DEL PROCURATORE Non usa mezzi termini Verzera: “Il Cara di Mineo è un’emergenza di Stato. L’ho detto in tutte le salse. E’ necessario il potenziamento delle forze di polizia. E’ necessario che l istituzioni prendano atto di una realtà su cui va posta attenzione e risolta. Il centro non può ospitare 3mila persone, perché sono ingestibili”.
https://youtu.be/wssuwb5ltW0