Stefano Parisi come prossimo ‘responsabile della rete vendite’ di FI. Ancora fa discutere La proposta avanzata in questi termini da Silvio Berlusconi ai dirigenti azzurri arrivati ad Arcore venerdi’ scorso. Una proposta a cui lo stesso ex premier sta lavorando alacremente, prova ne è che ieri sera Stefano Parisi è stato a cena con il Cav per discutere proprio del rilancio di Forza Italia. Venerdì scorso ad essere ospitati dall’ex presidente del Consiglio a villa San Martino erano stati i vertici del partito. Parisi, quindi, come il delegato al ‘marketing’ del nuovo marchio azzurro, una sorta di ‘ad’ del partito con il compito di aprire il confronto con l’area moderata e “riannodare i fili del dialogo con quel popolo di centro destra che – ha sottolineato l’ex premier nella nota diramata al termine dell’incontro con i dirigenti azzurri – continua ad essere maggioranza nel Paese”. Un’investitura, quella dell’ex direttore generale di Confindustria, che ufficialmente non dovrebbe arrivare a breve ma che ormai anche in FI considerano ormai un dato di fatto.
Ma molti ‘big’ azzurri – in primis Toti, Romani e Matteoli – continuano a restare sulle barricate, difendendo – questo il ragionamento – “la classe dirigente che ha la forza e le qualita’ di rilanciare il partito senza che qualcuno venga a fare il nuovo padrone”. La tesi e’ che un leader gia’ c’e’, ed e’ proprio Berlusconi, non e’ necessario che arrivi qualcun altro calato dall’alto per ‘commissariare’ il partito. Ma Berlusconi insiste con il candidato sconfitto alle amministrative che questa sera sara’ ricevuto ancora ad Arcore. Del resto e’ lo stesso Gianni Letta ad aver avvertito al telefono i malpancisti: Parisi avra’ un ruolo per il rilancio del centrodestra, Berlusconi ha deciso, dobbiamo essere tutti d’accordo. Il Cavaliere ad alcuni fedelissimi ha gia’ parlato di Parisi come possibile candidato premier, “ma – e’ l’avvertimento di diversi dirigenti di FI – “bisognera’ vedere se Parisi sara’ capace di aggregare sia i centristi che la Lega e Fdi”.
Per ora da Fratelli d’Italia arriva uno stop chiaro: “Parisi ha perso le elezioni”, taglia corto La Russa, e anche dal Carroccio – con l’eccezione di Maroni – si registra totale freddezza su questa ipotesi. Il cosiddetto ‘asse del nord’ di FI resta in attesa, anche se alcuni esponenti – come la Gelmini – hanno deciso di seguire le indicazioni del Cavaliere, anche per capire come la strada di Parisi possa intersecarsi con quella di Ncd. Il dialogo e’ portato avanti con Lupi, non con Alfano, ma Gasparri e gli altri dirigenti di FI invitano il responsabile dell’Interno ad abbandonare il governo prima di aprire un confronto. Il partito della ‘lista unica’ con Lega e Fdi guarda con sospetto alle manovre dei centristi con il sospetto che la strategia di Parisi – su input del Cavaliere – sia quella di mantenere un atteggiamento ‘soft’ nei confronti del referendum, la cui data presumibilmente slittera’ alla seconda meta’ di novembre, dopo che la legge di stabilita’ fara’ un passaggio alla Camera. “Noi – replicano i berluscones – siamo per una campagna netta affinche’ vincano i no”. Ma le tensioni in FI sulla figura e sul ruolo di Parisi non accennano a placarsi.