Il Codacons si costituisce parte offesa nell’inchiesta aperta dal Procura di Termini Imerese sul cedimento del viadotto dell’autostrada A19 Palermo-Catania e avvia una una mega azione collettiva dei siciliani. Ciascun cittadino siciliano, attraverso la presentazione dell’atto scaricabile dal sito nazionale del Codacons, “potra’ costituirsi parte offesa e richiedere un risarcimento quantificato in almeno 2000 euro a testa”. Spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons: “La Sicilia e’ letteralmente tagliata a meta’, ma questo rappresenta solo l’ennesimo scandalo di una serie di crolli che hanno coinvolto negli ultimi due anni le strade siciliane. Serve una verifica dei piloni di viadotti, ponti e cavalcavia di tutta la rete autostradale siciliana”.
Il Codacons per contribuire a fare piena luce sulle responsabilita’, ha nominato come proprio pool di periti. I disagi sono pesanti, “ma la Sicilia si prepara al peggio. I lavori di ripristino potrebbero durare qualche anno e non riguarderanno solo la campata ma anche il tratto della statale 120 Scillato-Caltavuturo dove si e’ verificato l’ultimo movimento lungo la frana aperta dieci anni fa”.