Di Francesco: “Alla Roma ora serve compattezza”
“La prima persona che ho chiamato è stata De Rossi”
“Entusiasmo, lavoro, umiltà, appartenenza”. Sono le parole d’ordine di Eusebio Di Francesco al passo d’avvio nell’avventura alla Roma. “Non mi pongo i problemi sulle difficoltà di allenare a Roma. Sto lavorando con Monchi per creare compattezza – aggiunge – E’ questo ciò che mi interessa di più sapendo che può essere un ambiente particolare ma sono sereno. Dobbiamo avere un profilo basso, legato a lavoro e all’umiltà con la quale affrontarlo. Io so quali sono le speranze delle gente e dobbiamo capirlo. Senza però dimenticare la concretezza. L’entusiasmo è basilare e tocca anche a noi ricrearlo”. La prima persona chiamata dopo l’accordo è stata “Daniele De Rossi e questo rientra nel senso di appartenenza. Lui è il primo ad andare ad esultare anche per i compagni. Una immagine che tanti calciatori devono prendere d’esempio. E’ il mio riferimento nella squadra al di là se giochi titolare o meno al di là che tutti meriteranno le proprie chance”. Giocatore, dirigente, allenatore. A Roma una scalata. “L’allenatore è totalmente differente rispetto all’essere tecnico e dirigente. Dobbiamo trasmettere consapevolezza e grandissima umiltà nel lavoro e loro devono avere grandissima disponibilità nei confronti di tutti coloro che lavorano qui”.
Tecnicamente la Roma in questi anni “si è dimostrata una squadra di livello top che ha avuto solo la sfortuna di trovare davanti una Juventus fortissima. Non dimentichiamo gli 87 punti fatti”. Il suo credo, un calcio propositivo: “Allenare una squadra di provincia non è lo stesso che allenare una grande squadra. Cambia l’aspetto tattico ma non ho mai avuto un atteggiamento remissivo. Il modo di fare calcio non cambia propositivo e facendo la partita partendo da un sistema di gioco che è il 4-3-3 adattandolo alle caratteristiche di chi è in campo. Il direttore sa bene che la mia idea di gioco spreme molto gli esterni e le mezzeali. Per questo servirà un numero adeguato di giocatori”. Totti? “La società ha parlato con Francesco e ora starà a lui dire cosa vorrà fare in futuro. Sarei molto contento di poter averlo in un ruolo che deciderà lui e di poter continuare a lavorare con lui, anche se in un`altra veste”. E’ arrivato Moreno. Scelta condivisa? “Vuole dire se sono aziendalista o meno?” scherza”. La scelta di Moreno è stata condivisa. Lavoro per far crescere la Roma. Con la società non siamo due entità separate. Cercheremo di metter su una squadra molto forte, vero direttore?”Dal ds Monchi anche un punto sul mercato: “Per Salah c’è un’offerta ma il prezzo lo facciamo noi, mentre per Rudiger sono zero le possibilità che lasci la Roma. Ma intendiamoci, la Roma non è un supermercato. Abbiamo l’obiettivo di lottare per il campionato”.