Francia, con l’ascesa di Melenchon torna la paura dei “comunisti”. Frena l’ipotesi “nera”

Francia, con l’ascesa di Melenchon torna la paura dei “comunisti”. Frena l’ipotesi “nera”
12 aprile 2017

Sulle presidenziali francesi incombe un nuovo spettro: dopo mesi passati a paventare l’ipotesi ‘nera’ di un’affermazione a destra della Le Pen e del Front National, ora è l’antico spauracchio del comunismo ad agitare gli animi e da diversi parti viene lanciato l’allarme contro l’irresistibile ascesa del ‘comunista’ Jean-Luc Mélenchon. Politici e opinionisti sembrano convergere nel mettere in guardia l’elettorato dal fare una scelta estrema mentre i mercati reagiscono a modo loro (cioè andando male) ai sondaggi che vedono Melenchon ormai non più così lontano dal ballottaggio.

Ieri Macron e Fillon per una volta si sono trovati d’accordo nel fustigare il candidato di La France insoumise. A Besançon, Emmanuel Macron si è scagliato contro “il rivoluzionario comunista che era giù senatore socialista quando io ancora andavo al college”. Fillon, che sinora si è sempre scagliato contro Macron e- seppur in minor misura – contro la Le Pen, da ieri ha inserito tra i suoi nemici Melenchon. Da Marsiglia, Fillon ha detto: ” Credetemi, non sarà col programma comunista di Mélenchon o col ritorno al Franco della Le Pen, che l’economia francese tornerà a crescere”. Ma Melenchon, appunto, non è bersaglio esclusivo dei suoi concorrenti nella scalata all’Eliseo. Oggi Le Figaro lo attacca definendolo “il Chavez francese” mentre su France Inter si denuncia il pericolo “comunista”: “non siamo lontani dallo spauracchio dei carri armati russi del 1981”, rileva con sarcasmo il giornalista Patrick Cohen. Quanto ai mercati, ieri dopo l’ultimo sondaggio, lo spread con i bund tedeschi è risalito al 70%.

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