La Francia tra lo spettro del razionamento e il conflitto sociale

La Francia tra lo spettro del razionamento e il conflitto sociale
25 maggio 2016

HOLLANDEdi Maurizio Balistreri

Lo scontro sociale si inasprisce in Francia dove lo scontro tra il governo socialista e i sindacati sul disegno di legge di riforma del lavoro si è trasformato in un braccio di ferro che sta mettendo in difficoltà il Paese, bloccato dalla mancanza di carburante a meno di tre settimane dall’inizio degli Europei di calcio. Infatti, le agitazioni riguardano anche il settore dei trasporti su gomma, rotaia e per via aerea. Almeno un quinto dei 12mila distributori di carburante e’ a secco o in difficolta’. Le forze dell’ordine hanno sbloccato una raffineria e un deposito di carburante stamattina nel sudest del Paese, ma altri stabilimenti e magazzini restano inaccessibili perché occupati dai membri del sindacato Cgt che si oppone al Jobs Act alla francese. Sul luogo dello sgombero la polizia ha incontrato una “forte resistenza”, ha reso noto una fonte di polizia, spiegando che sono volati proiettili, pneumatici e altri oggetti e sette poliziotti sono rimasti feriti. A due mesi dalla presentazione del testo di legge, le forze che si oppongono alla riforma non mollano, nonostante oggi il premier Manuel Valls abbia parlato di “impasse” per la Cgt e abbia annunciato che “non ritirerà” la legge e “libererà” altri depositi e raffinerie.

Il presidente Francois Hollande (foto) ha denunciato il “blocco” del carburante come “una strategia di una minoranza” che si oppone al disegno di legge sul lavoro. Valls dal canto suo ha sottolineato che i “francesi si trovano in questa situazione”, “l’economia è bloccata” e il Cgt sta prendendo “in ostaggio i consumatori, la nostra economia, la nostra industria”. Per il segretario generale del principale sindacato francese, Philippe Martinez, è il premier che al contrario “fa un gioco pericoloso” che mette contro “cittadini e Cgt”. Da giorni sei delle otto raffinerie del Paese sono o completamente o parzialmente chiuse e molti depositi di carburante sono inaccessibili. Il 20% delle 12.000 stazioni di servizio sono chiuse o in grande difficoltà secondo le autorità che hanno chiesto agli automobilisti di non fare il pieno precauzionalmente perché non è giustificato. La mancanza di carburante non è l’unico problema per il governo francese che dovrà affrontare anche lo sciopero di una settimana indetto dai camionisti. La Cgt ha convocato lo sciopero dei dipendenti del trasporto pubblico a partire dal 2 giugno. (fonte afp)

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