POCHE CHANCE PER PSF Ci sono ottime chance che possa ripetersi una versione ancora peggiore per il Psf dell’incubo del 2002 quando l’allora premier Lionel Jospin venne eliminato al primo turno delle presidenziali dall’allora leader dell’estrema destra (Front National) Jean Marie Le Pen, fermato solo dall’unione di tutte i partiti sul nome del gollista Jacques Chirac. Ci sono buone chance che il candidato socialista, chiunque sia – probabilmente Hamon che ieri sera ha ottenuto oltre il 35% ed ha incamerato anche il sostegno del terzo arrivato, l’ex ministro dell’Economia Arnaud Montebourg (18%), anche lui cacciato da Valls, che ha ottenuto il 31% (“Abbiamo lasciato insieme il governo, abbiamo combattuto insieme. La prossima domenica io votero’ Hamon”, ha scandito Montebourg – possa essere umiliato e giungere quinto posto al primo turno (con il 7/10%) del 23 aprile.
FILLON FAVORITO Quindi dietro non solo Fillon e Le Pen, ma anche dietro il giovane ex ministro ell’Economia, Emanuelle Macron (al 20%), che ha fondato un suo movimento ‘En Marche’, che punta a togliere voti al centro e – si dice – goda delle simpatie di Hollande, e il ‘comunista’ di Francia ribelle” Jean-Luc Melenchon, dato intorno al 15%. Valls paga il suo essere stato il primo ministro di Francois Hollande, facendosi trascinare nel gorgo dell’impopolarita’ del presidente, e di averne preso troppo tardi le distanze. I sondaggi – malgrado la loro crescente inaffidabilita’ – danno il 7 maggio uno scontro tra Fillon e Le Pen con la vittoria del primo. Altro elemento deludente per i socialisti l’affluenza alle primarie, stimata tra 1,7 e 1,9 milioni, circa la meta’ dei 4 milioni che a novembre votarono per i gollisti che incoronarono a sorpresa Fillon, preferito all’ex presidente Nicolas Sarkozy.