Sempre più pesante il bilancio delle frane e dell’alluvione che ha colpito un’area della Colombia meridionale, il distretto di Putumayo. Secondo quanto riferisce El Espectador, citando come fonte la Croce rossa, il numero dei morti è arrivato a 154, quello dei feriti a 180, e 220 il numero dei dispersi. A provocare il disastro è stato l’ingrossamento del fiume Mocoa e di alcuni suoi affluenti. Alcuni quartieri della città di Mocoa – circa 45mila abitanti – sono stati investiti in pieno. El Espectador definisce come “catastrofica” la situazione nella città, che è rimasta senza luce e acqua.
Live video of the fatal landslide that killed at least 127 in Mocoa, southern #Colombia pic.twitter.com/pOynkUqbD5
— China Xinhua News (@XHNews) April 1, 2017
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos si è recato sul posto, secondo quanto riferisce l’esercito sul suo profilo Twitter. Il capo dello Stato ha proclamato lo stato d’emergenza. Il bilancio delle vittime è stato confermato anche dal presidente Santos di fronte alle telecamere. Una colata di fango ha investito la città nella notte, invadendo le strade, cancellando case e isolati, dopo che sono esondati i fiumi Mocoa, Mulato et Sangoyaco, che si trovano più in alto rispetto alla città. L’esercito, mobilitato per i soccorsi, è impegnato a salvare quante più persone possibile. Violenti piogge, dovute al fenomeno climatico El Ninho, colpiscono da diverse settimane la regione delle Ande, nel nord-est dell’America latina. Inondazioni ci sono state anche in Perù, che hanno visto in tutto la morte di 101 persone e 900mila persone che hanno subito un danno finora. In Ecuador ci sono stati 21 morti. Il direttore della Croce rossa colombiana, Cesar Uruenha, ha twittato che Mocoa è un disastro di grandi dimensioni.