Silvio Berlusconi continua a credere in un governo di “alto profilo”, con tutte le forze migliori del Paese, “mettendo da parte conflitti e interessi di parte”. Di più. Perché il leader di Forza Italia, questa volta, oltre a ricordare che il centrodestra è una coalizione di forze politiche basata “sul rispetto reciproco, sulla lealtà e sulla consapevolezza delle diversità”, puntella che “nessuno deve autorizzare nessuno, si ragiona insieme passo dopo passo”. Come dire che un’eventuale fuga in avanti degli azzurri non dovrà ricevere nessun lascia passare dagli alleati. E per rimarcare il concetto, Berlusconi, fa un salto nel passato, parlando della formazione del primo governo Conte, meno di due anni fa, quello sostenuto da Lega e M5s. L’ex premier, in merito, spiega di non aver dato nessun via libera per creare l’alleanza gialloverde a Matteo Salvini, “che del resto non aveva certo bisogno della mia autorizzazione”. Il leader azzurro, però, sottolinea che fin dal principio rese pubblico il suo pensiero sul nascente esecutivo e cioè che quel governo “era un errore”. “Infatti siamo rimasti coerentemente all’opposizione”, sottolinea.
La nascita dell’alleanza gialloverde, però, non ha fatto venire meno “le ragioni per le quali ci siamo presentati insieme agli elettori e per le quali governiamo insieme la maggior parte delle regioni italiane”. Dunque, Berlusconi parrebbe pronto a essere protagonista alla nascita di un nuovo governo. Fratelli d’Italia, dal canto suo, non indietreggia di un millimetro. Per Giorgia Meloni l’unica strada rimane quella delle urne. Ma non perde l’occasione di puntare il dito contro la scelta di Sergio Mattarella di dare il mandato esplorativo a Roberto Fico, il grillino presidente della Camera che cerca di allungare la vita politica di Giuseppe Conte. Scelta che la leader di FdI non condivide, affatto: “Mi pare che si sia trattato di una scelta politica, da parte del capo dello Stato, che ha un ampio ventaglio di possibilità, incluso lo scioglimento delle Camere”. E ricorda che “noi avevamo fatto il nome della seconda carica dello Stato, la presidente del Senato”, ovvero Elisabetta Casellati, ignorata invece dal Colle in questa tornata poiché non sarebbe stata la figura adatta per il tentativo di ricucire la maggioranza giallorossa attorno all’avvocato del popolo.
Frattanto, continua lo sforzo di Matteo Salvini di armonizzare le varie anime del centrodestra, assumendo toni da leader e divenendo sempre più possibilista per un governo che non sia il Conte Ter. “Così si continua a perdere tempo per il Paese e per gli italiani” sbotta il leader del Carroccio, criticando in maniera netta la prospettiva di un nuovo governo guidato ancora una volta da Conte e sostenuto dagli stessi partiti che lo hanno retto sino ad ora. Poi chiosa: “Decreti urgenti su ospedali e vaccini, su riapertura scuole e difesa del lavoro, sui rimborsi alle imprese e utilizzo dei fondi europei e poi subito al voto! Senza perdere più tempo. Basta con questo squallido e vergognoso teatrino”. Sempre più democristiana, infine, appare la posizione di Giovanni Toti. “A una stagione di riforme comuni nessun partito può sottrarsi, quale che sia il prossimo Governo. Dopo tre anni di caos, usiamo i prossimi due per mettere ordine”, afferma il leader di Cambiamo!