Stefano Fresi, autista d’autobus romano solitario e insicuro, si ritrova all’improvviso nel Medioevo a capo di una comunità di cui viene proclamato sovrano. Succede nella commedia “Il regno”, diretta da Francesco Fanuele, che sarà disponibile dal 26 giugno sulle principali piattaforme streaming (ITunes, Google Play, Chily, Sky prima fila, Rakuten, CGHV, Huawei, Infinity, TIMVISION e #iorestoinSALA). Il protagonista, Giacomo, viene chiamato dall’avvocato interpretato da Max Tortora per i funerali e la lettura del testamento di suo padre: quell’uomo che lo aveva abbandonato da bambino aveva creato, nella campagna vicino Roma, una comunità coesa, fondata sul baratto, con una vita modesta ma pacifica, senza modernità, tecnologia e senza egoismi.
Dopo il lockdown oggi molti immaginano e idealizzano un mondo così, e Fresi dice: “È molto allettante l’idea di avere un tipo di vita così, però è una scelta anche molto difficile rinunciare a tutto quello che si ha, della vita che si ha adesso in virtù di una vita magari più serena e più tranquilla. E’ un atto abbastanza estremo e a me un po’ spaventa l’idea di abbandonare tutto”. Tortora invece dice: “Io avrei vissuto bene in un contesto come quello, perché una cosa che avrei trovato lì, nonostante le regole che io da gran ciambellano dovevo impartire e nonostante le gerarchie, è la convivialità: c’è un baccanale meraviglioso, dove si mangia tutti insieme, si ride, si scherza, si beve il vino e non manca niente. Quelli sono rapporti umani, non ce lo dimentichiamo”.
Nel film Fotinì Peluso interpreta la sorellastra di Giacomo e Silvia D’Amico la donna di cui si invaghisce. In realtà ben presto si capisce che anche come re Giacomo è vittima delle proprie fragilità e insicurezze e difficilmente riuscirà a governare un popolo che aspetta solo un nuovo leader forte a cui obbedire. Il regista: “Per il personaggio del film è proprio questo il problema principale, quello che si trova ad affrontare sin da subito è proprio questo: ma come, sono diventato re e sono ancora più solo di prima?”. “È una comunità che si sceglie la sua realtà ma sempre con qualcuno che la comandi. Pronta a glorificare questo qualcuno, o ad appenderlo quando il momento lo richiede” conclude Fresi.