Qualche conferma, ma anche qualche grossa novità dalle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia. Che Massimiliano Fedriga, presidente uscente, dovesse vincere, quasi nessuno lo metteva in dubbio. Così come molti ritenevano che la Lega, soprattutto in presenza della Lista Fedriga, potesse soccombere a Fratelli d’Italia. Salvini, invece, ha garantito al suo movimento la leadership di primo partito in Regione. Quanto all’opposizione, l’effetto Schlein è stato quasi impercettibile per il Pd. E le novità più pesanti (per gli interessati) sono che il Terzo Polo ed il Movimento 5 Stelle restano fuori del Consiglio regionale, dove, per pochi decimali, non entrano neppure i no vax, o meglio la lista ‘Insieme liberi’ della candidata Giorgia Tripoli che pure ha sfiorato il 5%.
Fedriga, ovviamente soddisfatto (è al secondo giro e da presidente della Conferenza delle Regioni ha confermato che i suoi colleghi sono sostanzialmente tutti d’accordo per il terzo mandato), ha annunciato che si prenderà qualche giorno di tempo prima di metter mano alla nomina degli assessori. E’ probabile che la vicepresidenza sarà affidata a Fdi che comunque è cresciuto, come partito, rispetto al 2018. Tra le priorità programmatiche, il porto di Trieste, il rientro dei giovani, il contrasto della denatalità con il sostegno alla famiglia. “Vorrei che questo secondo mandato si caratterizzasse per un lavoro fatto sulla traccia del primo, lavorando per i cittadini senza inseguire facili promesse. Un’azione di governo che abbia la capacità di programmare il futuro del Friuli Venezia Giulia in una prospettiva che guardi non alle prossime elezioni ma al prossimo decennio”, ha dichiarato Fedriga.
Fedriga, candidato del centrodestra, è presidente col 64,13% dei consensi. La Lega è il primo partito della coalizione ed anche del Friuli Venezia Giulia con circa il 19%. Fratelli d’Italia si accontenta del 18,18%. La lista Fedriga è al 17,51% e si piazza come terzo partito dell’alleanza e della regione. Forza Italia si è fermata al 6,68%. Autonomia responsabile, che raccoglieva anche i centristi, non riesce a raggiungere nemmeno il 2%. Massimo Moretuzzo, candidato del centrosinistra, non va oltre il 28,65%. Il Pd raccoglie il 16,69% dei consensi e si piazza al quarto posto in regione. Il patto per l’Autonomia, il gruppo di Moretuzzo, si blocca al 6,31%. Il M5S retrocede al 2,46%, i Verdi Sinistra il 2%, Open l’47, Slovenska Skupmost 1,15%.
Giorgia Tripoli di `Insieme Liberi’ guadagna il 4,67%, risultato che probabilmente non metteva neanche in conto, ma la lista non riesce ad entrare in Consiglio per un soffio: si ferma al 3,99% (la soglia è del 4%). Delusione nel Terzo Polo: Alessandro Maran non va oltre il 2,72%, mentre la lista di Calenda, Italia Viva e +Europa sale al 2,77%. Nei 24 Comuni al voto, Udine va al ballottaggio. In questo caso, il Terzo Polo è sceso in campo con il candidato sindaco del Pd, mentre il Movimento 5 Stelle si è candidato da solo.