Il ritiro per infortunio di Geraint Thomas è stato un gruppo colpo per il compagno di squadra alla Sky per Chris Froome. “Sono felice di aver conservato la maglia gialla e di aver guadagnato qualche secondo di vantaggio sui miei rivali, ma abbiamo dovuto fare i conti con l’incidente di Geraint Thomas: il suo ritiro è un duro colpo per la nostra squadra – commenta il britanico attuale leader del 104esimo Tour de France – Thomas non era soltanto il secondo ciclista della classifica generale: per me era un compagno fondamentale per le tappe di montagna. Gli auguro di recuperare al più presto. Faccio gli auguri anche a Richie Porte. L’ho sentito: ha riportato lesioni serie. Le immagini della sua caduta mi hanno davvero impressionato, avrebbe potuto riportare danni ancora piu’ gravi”. Poi parla dei problemi avuti durante la tappa: “C’è stato il mio problema meccanico sul Mont du Chat: ho capito subito che dovevo cambiare la bici. Aru ha accelerato proprio in quel momento. Ma nel gruppo c’è la regola non scritta che quando il leader ha un problema che gli impedisce di correre non si approfitta di quella situazione. Quindi, sono grato ai miei avversari che hanno rallentato consentendomi di rientrare”, ha puntualizzato il britannico. “Subito dopo, in un tornate, ho commesso un errore e ho sbandato sulla destra, costringendo Aru a fare altrettanto. Gli ho chiesto subito scusa. Chiunque abbia pensato a mio un gesto volontario, come vendetta per quanto successo sul Mont du Chat, sbaglia: non faccio mai cose del genere e poi avevo già la bici di riserva, figuriamoci se avrei rischiato un incidente”, ha concluso Froome.