Tre morti e nove feriti, tra cui una donna incinta e quattro bambini: è il bilancio dell’esplosione di questa mattina in una palazzina di via Brioschi, zona Navigli a Milano. “Una fuga di gas partita dall’appartamento degli studenti”: è l’assessore alla sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, a spiegare la probabile causa dell’esplosione, causando la morte di due tra gli studenti dell’appartamento stesso, Riccardo e Chiara, originari della provincia di Macerata, classe 1988. La deflagrazione è avvenuta all’ultimo dei quattro piani dell’edificio. Due bambine gravemente ustionate nella esplosione della palazzina hanno 7 e 11 anni. Entrambe, secondo quanto riferisce l’Areu, sono state portate all’ospedale Niguarda di Milano. La procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine sull’esplosione. Gli investigatori sembrano escludere, almeno al momento, che lo scoppio possa essere stata la conseguenza di un suicidio. Il Pm di turno Elio Ramondini si è recato in via Brioschi 65 per un primo sopralluogo accompagnato dagli investigatori. I tre deceduti sono Michaela M., la 44enne mamma delle due bimbe di 7 e 11 anni rimaste ferite insieme con il compagno 51enne, e una coppia di studenti marchigiani 28enni, come detto. Nel corso delle primissime operazioni sul luogo dell’incidente sono rimasti contusi o leggermente feriti anche un vigile del fuoco e tre agenti di polizia, tra i primi ad intervenire nella palazzina parzialmente distrutta.
LE TESTIMONIANZE “Un boato fortissimo, assordante, una nuvola di fumo, come quelli di una bomba, e subito dopo le sirene degli allarmi che suonavano all’impazzata”. È il racconto di un residente di uno dei quattro stabili che compongono il complesso residenziale in zona Navigli. “Poi l’aria si è riempita di gas” ha spiegato il testimone ad Askanews, “mentre la gente si è riversata in cortile terrorizzata, c’era chi urlava, che perdeva sangue, eravamo quasi tutti in pigiama perché c’era gente che era ancora a letto”. I testimoni dei palazzi vicini raccontano che l’onda d’urto ha “aperto” gli infissi e fatto crollare i cassonetti delle tapparelle, divelto le porte mentre moltissimi vetri sono esplosi e i ponteggi che ricoprivano da 9 mesi la facciata della palazzina interessata dall’esplosione sono parzialmente crollati insieme con i balconi. “Poi siamo andati in strada dove siamo stati raggiunti dai vigili del fuoco che hanno fatto evacuare l’area anche perché c’era ancora un forte odore di gas” ha continuato il testimone, che ora vorrebbe solo sapere quando potrà tornare a casa. Ai due lati di via Brioschi, dietro i nastri apposti dalla polizia locale per limitare l’area, ci sono decine di “sfollati” che si scambiano racconti drammatici, molti sono sotto choc e diversi hanno le lacrime agli occhi. L’intero quartiere è presidiato dalle forze dell’ordine. Mentre si fa sempre più concreta che l’esplosione al terzo piano della scala “C” sia stata causata dal gas, il bilancio della tragedia fatto dal 118 è di tre morti e nove feriti portati in ospedale. Altri tre condomini hanno rifiutato il ricovero.
“A nome di tutti i milanesi esprimo il più profondo cordoglio per le vittime e la vicinanza a tutti i feriti. Proclamo poi fin da oggi il lutto cittadino per il giorno in cui si terranno le esequie delle persone che hanno perso la vita”. È quanto ha annunciato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, aggiungendo che “il Comune si è già attivato per trovare immediatamente una sistemazione per le famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate dall`esplosione e per tutte le altre loro necessità. Desidero poi ringraziare tutti i soccorritori: vigili del fuoco, ambulanze, polizia locale e forze dell`ordine che sono subito intervenuti sul luogo dell`esplosione”.