È la mirrorless digitale con la più alta risoluzione mai prodotta. E nelle intenzioni della casa produttrice è destinata a inaugurare una nuova era della fotografia. Una “super full frame”, così è stata già definita, con oltre 100 milioni di pixel. La tecnologia Gfx system di Fujifilm estende il campo delle applicazioni fotografiche di altissima qualità da un uso professionale in studio ad un utilizzo più versatile all’aperto, grazie alla portabilità del corpo macchina. Massimo Vaghi, product manager di Electronig imaging Fujifilm Italia, spiega alcuni punti qualificanti di questa tecnologia.
“Il sensore large format con la diagonale da 55 millimetri è il nuovo sistema che è nato ormai due anni fa. Oggi presentiamo la Gfx 100 che è il terzo modello del sistema. È rivoluzionaria perché porta il medio formato, che precedentemente era un sistema professionale, difficile da usare, con un utilizzo soltanto in studio, lo porta outdoor, con prestazioni eccezionali, da reflex di fascia alta, autofocus veloce e soprattutto è un sistema facile da usare, che può usare chiunque”. A Guglielmo Allogisi, General Manager Electronic imaging di Fujifilm Italia, abbiamo chiesto che cosa vuol dire l’ambizioso slogan scelto: “L’inizio di una nuova era della fotografia”. “Significa cambiare radicalmente il metodo di fotografare. Noi l’abbiamo chiamato ‘Large format’ perché non è un medio formato, è un sensore di grandi dimensioni, molto più grande di un full frame, messo all’interno di una macchina fotografica in grado di essere utilizzata ovunque. Dunque non è un prodotto da essere utilizzato in studio, per attività professionali o super professionali ma è un formato di grosse dimensioni usufruibile per tutti”.
Ma che cosa cambia, dal punto di vista pratico, con il “largo formato”? “La qualità delle immagini diventa particolarmente accentuata. Questo è un esempio ben preciso. La tridimensionalità che ha un’immagine scattata con un sensore large format non ha nulla a che vedere con quello che è il mercato dei full frame o degli Aps-c. E’ la qualità stessa del file che cambia radicalmente”. L’introduzione di questa tecnologia nei prodotti di punta, assicurano i produttori, avrà un impatto a cascata sull’intera gamma di fotocamere Fujifilm. “Gfx 100 non è il punto di arrivo, è un punto di partenza. Questa è una fotocamera studiata per il mondo professionale. Ma l’obiettivo di Fujifilm è di declinare questa tecnologia nel breve periodo anche su fotocamere destinate a un uso molto più comune, quindi fruibile da fotoamatori evoluti ma anche fotoamatori normali. È un punto di partenza di un progetto, di una visione, di uno sviluppo di gamma di prodotti sul large format”.