Lo stadio della Roma “si fara’, sono in corso delle riunioni tecniche per trovare le soluzioni per farlo”. Lo annuncia Carlo Sibilia, parlamentare M5S, al termine di un incontro con il leader pentastellato Beppe Grillo, in un hotel di Roma. Sibilia ha spiegato che con Grillo “abbiamo parlato anche dei tassisti e degli ambulanti”. In merito, anche ieri sera Grillo si era espresso, sottolineando che “nessuno e’ contrario” allo stadio della Roma. “C’e’ una discussione sulla collocazione” che attualmente e’ prevista “in una zona a rischio idrogeologico. Si discute su dove farlo, magari in una zona non a rischio. Poi decidera’ la Giunta e il sindaco”.
MILIONI A RISCHIO Sul progetto `stadio della Roma’ l’amministrazione capitolina sta vivendo uno dei momenti più dificili della sua attività. La sindaca Virginia Raggi sembra navigare a vista. A fianco ha il suo capo partito, Beppe Grillo che cerca di incoraggiarla ma nei fatti, la prima cittadina di Roma di passi avanti ne fa ben pochi. Per il gruppo Pd capitolino, “assistiamo da mesi ad una commedia dell’assurdo dove vari personaggi si sovrappongono dichiarando tutto e il suo contrario circa la volontà del Campidoglio di realizzare il progetto”. A questo punto, il Pd chiede la convocazione di un’Assemblea straordinaria. Un fatto è certo, come ricordano i Dem locali, ci sono in ballo 410 milioni di euro per opere pubbliche e due autostrade che collegherebbero il nuovo stadio. Come anche 20.000 opportunità di lavoro a disposizione della città . Intanto, domani la Raggi dovrebbe incontrare a Palazzo Senatorio l’As Roma rappresentata dal direttore generale Mauro Baldissoni e Luca Parnasi, per il team dei costruttori, e comunicare loro le decisioni dell’amministrazione sul progetto del nuovo Stadio di Tor di Valle.
PALLOTTA MINACCIA Al momento il Campidoglio non conferma l’incontro, slittato da ieri a domani, e proprio in queste ore sarebbero in corso contatti per arrivare a una soluzione che eviti domani lo scontro tra proponenti e Giunta. L’ennesima doccia gelata su quello che, nell’ultimo incontro in Campidoglio tra le due parti, sembrava un percorso in avvicinamento tra le posizioni, è arrivata da Beppe Grillo che, tornando in hotel ieri sera dopo il vertice con la maggioranza capitolina, assente la Raggi, aveva affermato che sullo stadio “Noi diciamo di sì, ma da qualche altra parte che non sia quella, perché se si fa in una zona che non esonda è meglio”. Dall’America con furore si era fatto sentire anche James Pallotta, il presidente della Roma, che aveva tuonato: “Ci aspettiamo un esito decisamente positivo dall’incontro in programma venerdì In caso contrario, sarebbe una catastrofe per il futuro dell’As Roma, del calcio italiano, della città di Roma e francamente per i futuri investimenti in Italia”. A fare la differenza formale, in realtà, potrebbero essere i pareri di congruità chiesti dalla sindaca Raggi all’Avvocatura capitolina e al dipartimento Urbanistica, che potrebbero portare entro domani al rigetto o all’annullamento della delibera di pubblica utilità approvata dalla Giunta Marino, che aveva avviato di fatto il percorso progettuale. Nel frattempo i tifosi minacciano di presentarsi in Campidoglio se entro domani dovesse arrivare uno stop al progetto.
IL CONI Sostenere di essere favorevoli alla realizzazione dello Stadio della Roma, ma non nell`area individuata dalla società Giallorossa, quella dell`ex ippodromo di Tor di Valle, “non sembra una cosa molto seria”. Lo ha sottolineato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in pratica, una stoccata alla giunta capitolina targata Cinque Stelle e al leader del Movimento, Beppe Grillo.”Noi del Coni, lo sport, siamo favorevolissimi che ogni società sportiva, non solo di calcio io mi auguro, possa avere un suo impianto, in linea con il contesto storico che viviamo”, ha detto il capo dello sport italiano, “Tutto il resto dell`aspetto urbanistico, delle cubature, delle varianti, delle bretelle autostradali non è nostro mestiere farlo. Tanto è vero che i nostri tecnici hanno lavorato e stanno lavorando, hanno dato un parere favorevole con ovviamente alcuni aspetti che andavano verificati sotto il profilo formale alla Conferenza dei Servizi dello stadio”. “La considerazione che faccio – e chiunque non può che condividerla – è che secondo me uno nella vita dice `lo stadio siamo disponibili a farlo o non farlo`”, ha aggiunto Malagò, “Secondo me dire `farlo e farlo da un`altra parte`, oggettivamente non mi sembra una cosa molto seria”. E ancora: “E` solo una cosa politica, non mi sembra ci siano altri giudizi”. Il presidente della Roma, James Pallotta, ha detto che un no allo stadio di proprietà sarebbe una catastrofe per il club giallorosso. “Ho letto le dichiarazioni di Pallotta e non sono per niente incoraggianti in questo senso”, ha concluso Malagò, “Ma è anche normale, mettetevi nei panni di Pallotta, oggettivamenteà”