di Paolo Barbieri
E fra i 5 stelle non tutti sembrano disposti a fare le barricate sul celebre avvocato di radici socialiste: “Gli altri due nomi che abbiamo espresso – osserva un parlamentare – hanno un profilo anche più alto”. Le fonti dem parlano di tempi stretti, “potremmo fare le altre due votazioni a vuoto anche entro Pasqua”, ma i 5 stelle guardano anche alla possibilità che il confronto si protragga fino a giungere a ridosso della scadenza (a luglio) di un altro mandato alla Consulta: quello di Paolo Maria Napolitano. A quel punto il discorso potrebbe aprirsi ad un pacchetto di tre nomine. “Ma se vogliono un accordo complessivo già ora, devono darci il nostro subito – dice una fonte parlamentare di ambiente M5S – e poi si votano chi vogliono a luglio”. “Noi non guardiamo a luglio, vogliamo eleggerne due adesso”, spiegano al Pd.
“Allora si ispirino al metodo Sciarra”, replica Danilo Toninelli, uno degli sherpa M5S in Parlamento. Il riferimento è alla giuslavorista di area Pd eletta alla Consulta con i voti dei parlamentari stellati. Sulla tempistica delle votazioni, tuttavia, potrebbe arrivare il freno del centrodestra. Con il patto del Nazareno che funziona a singhiozzo, e dopo tutti i candidati alla Corte in quota Fi bruciati finora, stavolta Silvio Berlusconi potrebbe essere tagliato fuori da un blitz Pd-M5S. Eppure il tema, sostiene un deputato Fi, “finora non è stato trattato neppure al tavolo di Arcore e palazzo Grazioli. Secondo me prima della metà di aprile le altre votazioni per abbassare il quorum non ci saranno, e si potrebbe davvero arrivare a giugno, quando si libera un altro posto alla Consulta”.