Paulo Dybala non rinnoverà il contratto con la Juventus e lascerà il club bianconero a fine stagione. Questo l’esito dell’incontro avvenuto stamattina alla Continassa tra la dirigenza bianconera – presenti Nedved, Cherubini e Arrivabene, vice-presidente, responsabile dell’area mercato, amministratore delegato del club- e i rappresentanti dell’argentino, l’agente Jorge Antun e Carlos Novel. L’incontro è durato un paio di ore. La Juve ha progressivamente abbassato le cifre relative all’ingaggio, legandolo anche al numero di presenze. Un atteggiamento che ha convinto evidentemente Dybala di non essere più considerato centrale nel progetto bianconero.
Da qui la decisione di andar via da Toerino.
Arrivabene: “Dybala non era più al centro del progetto”
“È stato un incontro amichevole, chiaro e rispettoso – spiega – Abbiamo avuto un approccio molto sincero. Con l’ingresso di Vlahovic, Paulo non era più al centro del progetto e abbiamo preso questa decisione. L’arrivo di Dusan ha cambiato l’assetto tecnico della squadra e il progetto Juventus ha subito dei cambiamenti. Parte di questi cambiamenti riguardano il contratto di Dybala che non è stato rinnovato”. Così l’amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene commentando il mancato rinnovo di Dybala.
La Juventus non ha presentato alcuna offerta ufficiale a Dybala per il prolungamento. Sarebbe stata una proposta a cifre inferiori (circa 6 milioni di euro per la parte fissa) rispetto a quella presentata a ottobre: “Da parte della Juventus non sarebbe stato facile fare un’offerta al ribasso – aggiunge Arrivabene – Paulo ha trascorso sette anni della sua carriera con noi, un’offerta di quel tipo non avrebbe dimostrato il rispetto che comunque c’è nei suoi confronti. Nessuno ha mai messo in discussione il valore tecnico di Dybala”.
I bianconeri, infatti, hanno fatto una valutazione a 360 gradi. Dall’arrivo di Vlahovic al contributo che ha dato e avrebbe potuto dare l’argentino in futuro: “I parametri a ottobre erano diversi – conclude Arrivabene – C’erano delle considerazioni da fare sulle presenze, sulla lunghezza del contratto e altre di carattere economico. È importante sottolineare che la dirigenza non prende decisioni contro la Juventus, ma a favore della società”.