“I giovanissimi rappresentano la categoria piu’ a rischio per quanto riguarda i messaggi diretti o indiretti in favore del fumo. Occorre, quindi, coinvolgere tutti, dagli insegnanti ai medici, passando per le famiglie, per sensibilizzarli sui danni alla salute causati dal fumo”. Lo ha detto l’ex ministro della Sanita’ e padre della legge che vieta il fumo nei luoghi pubblici, Girolamo Sirchia, intervenendo a Roma, nella sede dell’Istituto superiore di sanita’, in occasione della presentazione dei dati sul fumo in Italia nella Giornata mondiale senza tabacco. Tutti conoscono i pericoli del fumo, eppure i fumatori in Italia sono 11,7 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione (22% nel 2016). Gli uomini tabagisti sono diminuiti: 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016, ma sono aumentate le donne che da 4,6 milioni del 2016 sono salite a 5,7 milioni. Si tratta della differenza minima mai riscontrata tra percentuale di fumatori (23,9%) e percentuale di fumatrici (20,8%). Gli ex fumatori sono invece il 12,6% e i non fumatori il 65,1%. I dati dicono, inoltre, che si fuma di piu’ tra i 25 e i 44 anni (il 28%), mentre nella fascia d’eta’ piu’ giovane, ovvero tra i 15 e i 24 anni, fuma il 16,2%.
In media si fumano 13,6 sigarette al giorno con un picco di 14,1 sigarette sul target 45-64 anni. La maglia nera rispetto all’area geografica spetta al centro, dove i fumatori di sesso maschile sono il 26%. Al sud e nelle isole sono invece il 25,2% e al nord il 22%, ma sono proprio le regioni settentrionali ad avere la maggiore percentuale di fumatrici (24,6%) rispetto a quella dei fumatori (22%). Si fumano principalmente sigarette confezionate (94,3%) sebbene continui costantemente a crescere il consumo prevalente di sigarette fatte a mano (9,6%), significativamente piu’ diffuso tra i giovani e preferito dagli uomini (16,6%) rispetto alle donne (12,8%). L’eta’ in cui si accende la prima bionda e’ di 17,6 anni per i ragazzi e 18,8 per le ragazze. Il 12,2% dei fumatori ha iniziato a fumare prima dei 15 anni. Mai in Italia c’e’ stata una differenza cosi’ bassa tra uomini e donne che fumano. La maggior parte (83,4%) degli utilizzatori della sigaretta elettronica e’ rappresentata da fumatori, quindi da consumatori duali che fumano le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig, in particolare quelle contenenti nicotina. Chi ha usato la sigaretta elettronica, e’ stato precisato, dichiara di aver diminuito il consumo di sigarette tradizionali leggermente (il 13,8%) o drasticamente (l’11,9%), mentre il 34,9% non ha cambiato abitudine tabagica, il 10,4% ha iniziato a fumare e l’11,7% ha ripreso il consumo delle sigarette tradizionali. Soltanto nel 14,4% dei casi l’e-cig ha portato a smettere definitivamente. In totale gli utilizzatori (abituali e occasionali) sono circa 1,3 milioni, in lieve calo rispetto allo scorso anno. Quasi il 90% degli italiani e l’86% dei fumatori e’ d’accordo con il divieto di fumare in macchina in presenza di minori e donne in gravidanza. Soltanto il 5,3% dei fumatori ha dichiarato di aver fumato in auto con bambini o donne incinte.