Fuoco amico su Renzi. Emiliano: irresponsabile. Alfano: se Pd vuole pretesti elezioni lo dica

Fuoco amico su Renzi. Emiliano: irresponsabile. Alfano: se Pd vuole pretesti elezioni lo dica
6 aprile 2017

Se non è esplosa, poco manca. La maggioranza di governo continua a scricchiolare. L’ultimo segnale arriva dal leader di Ap Angelino Alfano: “Nessuno è nato ieri. Non ci prestiamo al giochino, se qualcuno cerca pretesti lo dica chiaro e si assuma la responsabilità di chiedere elezioni anticipate”. A scatenare l’ultima valanga la nomina a presidente della Commissione affari istituzionali al Senato dell’esponente di Alternativa popolare Salvatore Tottisi. “Non siamo ingenui – prosegue Alfano – ho letto le dichiarazioni di Orfini che considero surreali. Se c’è stata una frana nella maggioranza in commissione Affari Costituzionali, il Pd invece di attaccare gli altri dovrebbe chiedersi perché questo è accaduto”. Come dire, Matteo Renzi così non si va da nessuna parte. E non è l’unico a scagliarsi contro l’ex premier. Il duro attacco l’ex segretario Pd arriva da Michele Emiliano. “Matteo Renzi sta creando una strategia della tensione per rompere con il governo Gentiloni. Oggi la scusa è l’elezione al Senato del Presidente della Commissione Affari Costituzionali – dice l’esponente dem – domani chissà quale altra scusa dovrà inventarsi”.

Per Emiliano, uno dei tre sfidanti per la segreteria del Pd, “puntare dritto alle elezioni anticipate di fine settembre, sperando di potere giocarsi le ultime fiches di un irresponsabile gioco d’azzardo che non ha niente a che spartire con il nobile e democratico gioco politico”. Ma così facendo, avverte il governatore della Puglia, “il Pd di Renzi si dirige verso un disastro annunciato”. In sostanza, “l’ego smisurato di Renzi non ha imparato la lezione. Basta pizzicarlo un po’ che ‘l’Io Renzi’ viene fuori al naturale”. E dunque “per paura del risultato delle primarie aperte sta accelerando lo snaturamento del Pd. Ad esempio non ha rifiutato il sostegno inquietante di Cuffaro. Non ha detto una parola critica e di netto rifiuto per cui è chiaro che non ha mai abbandonato la linea che porta alla morte del Centro-Sinistra verso un accordo con Forza Italia”. E anche il puntare ad elezioni il prima possibile condurrà appunto ad un “disastro annunciato”, visto che “nel Paese cova una rabbia ed una indignazione enorme. Ma non c’è un progetto politico di governo alternativo affidabile”. Ma “diverso sarebbe – rivendica Emiliano – se alle primarie del 30 aprile si chiudesse con il renzismo e con il tema delle larghe alleanze con Berlusconi e si aprisse una prospettiva sociale e politica nuova, basata sulla partecipazione e su un dialogo politico programmatico. Per ‘Noi’ al contrario prima di tutto viene il ‘Bene Italia’. Ecco perché abbiamo proposto un’Idea-Progetto pensata e costruita ‘con’ e non ‘per’ il Paese”. Infine, “vogliamo che il Pd riprenda i rapporti con il vasto e plurale campo sociale, culturale e politico del Centro-Sinistra” e per questo “va approvata una riforma elettorale che coniughi elezione dei deputati e senatori senza capilista bloccati, con premio di maggioranza alla coalizione e non alla singola lista”.

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