Rubate pietre d’inciampo a Roma. Procura indaga per furto aggravato da razzismo

Rubate pietre d’inciampo a Roma. Procura indaga per furto aggravato da razzismo
10 dicembre 2018

Sulla sottrazione delle 20 pietre d’inciampo, installate in via Madonna dei Monti 82, indagano i carabinieri. Le pietre della memoria sono state divelte dal selciato e rubate questa notte in via Madonna dei Monti, 82, nel rione Monti, a Roma. Le “targhe”, della dimensione di un sampietrino (10×10), erano poste davanti ai portoni per ricordare le vittime della Shoah deportate da quei palazzi. E intanto, per furto aggravato dall’odio razziale, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Il procedimento e’ coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale che ha delegato i carabinieri a svolgere le indagini.

Quelle rubate a Monti erano state installate il 9 gennaio 2012, ed erano state dedicate tutte alle famiglie ebree Di Castro e Di Consiglio, vittime del nazi-fascismo. La più piccola, Giuliana Colomba Di Castro, aveva solo 3 anni. Le pietre d’inciampo erano state finanziate dalla Comunità ebraica di Roma, ed erano state commissionate da una testimone, Giulia Spizzichino, sopravvissuta alla Shoah e scomparsa nel 2016. La famiglia fu tra le più colpite a Roma, non solo nella razzia al Ghetto del 16 ottobre del ’43, ma anche nella retata del 21 marzo 1944: più di 20 persone vennero deportate ad Auschwitz o trucidate nelle Fosse Ardeatine.

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Non è la prima volta che a Roma vengono rubate le ‘pietre d’inciampo’ poste davanti alle abitazioni da cui sono stati deportati ebrei, politici e militari durante l’occupazione nazifascista. Nel gennaio 2012 vennero divelte ad esempio quelle collocate in via Santa Maria in Monticelli, di fronte alla casa da cui furono deportate le sorelle Spizzichino, vittime della Shoah. I sampietrini in ottone, con su inciso il nome delle vittime, l’anno di nascita e di morte, erano stati sistemati due giorni prima e vennero sostituiti con normali cubi di porfido.

L’autore del gesto si rivelò poi un romano che ammise le sue responsabilità spiegando però che non si era trattato di un gesto antisemita ma legato a fatti “estetici”: “Sembra un cimitero e non lo voglio davanti al mio portone”, si era giustificato l’uomo. Nella notte tra il 29 e il 30 maggio dello stesso anno venne invece divelta e sostituita da un normale sampietrino la pietra d’inciampo collocata a via Garibaldi 38 in memoria di Augusto Sperati, falegname trasteverino antifascista, deportato nel lager di Mauthausen e ucciso nel ’44 nel Castello di Hartheim. La pietra è stata poi ricollocata pochi mesi dopo, il 4 gennaio 2013.

LE REAZIONI

“Il furto delle pietre di inciampo e’ il segnale preoccupante di una nuova barbarie. Atto scellerato contro la testimonianza e la memoria della ferocia conosciuta dal popolo ebraico e dalla comunita’ romana a cui vanno la solidarieta’ mia e del Senato. Dobbiamo ricostruire subito il percorso delle pietre perche’ nessuno si senta in diritto di cancellare quanto scritto indelebilmente nelle menti e nei cuori”. Cosi’ il Presidente del Senato Alberti Casellati in un messaggio alla comunita’ ebraica.

“Il furto delle pietre di inciampo poste in ricordo delle vittime della Shoah e’ un atto grave. Un oltraggio antisemita. La memoria e’ e restera’ sempre una risorsa civile della nostra societa’”. Lo scrive su twitter il presidente della Camera, Roberto Fico.

“Trovo gravissimo quanto avvenuto la scorsa notte nel rione Monti. Un gesto inqualificabile e vergognoso che offende la memoria di cittadini ebrei deportati nei campi di sterminio nazisti. Mi auguro che le pietre rubate possano tornare al piu’ presto al loro posto”. Lo dichiara il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Sono state rubate a Roma 20 pietre d’inciampo, ovvero quei sampietrini placcati in ottone che ricordano i nomi delle vittime della Shoah. Al di la’ dell’atto vandalico in se’, e’ un insulto alla memoria di chi ha subito la piu’ barbara delle tragedie. E’ un atto gravissimo. Ci auguriamo che i responsabili siano individuati presto e puniti con severita’”. Cosi’ scrive su Twitter Mara Carfagna, vicepresidente della Camera.

“Tutto il sistema Acli di Roma e provincia esprime solidarieta’ e vicinanza alla Comunita’ ebraica per il vile furto delle pietre d’inciampo avvenuto in molti quartieri della capitale. Un oltraggio che non possiamo accettare e che, anzi, ci induce a lavorare ancora con maggiore forza per coltivare la memoria della Shoah e i valori dell’antirazzismo e del dialogo tra i popoli e le religioni”. E’ quanto dichiara Lidia Borzi’, presidente delle Acli di Roma e provincia.

“Un atto di estrema gravita’”: cosi’ l’Osservatore Romano definisce il furto avvenuto a Roma di venti “pietre d’inciampo” che erano state poste nel 2012 a ricordo di altrettante vittime della Shoah. “Questa sera, proprio sul luogo del furto, sara’ organizzato un presidio silenzioso al quale sono invitati tutti i cittadini romani che vogliono testimoniare il loro sdegno per quanto accaduto”, ricorda il giornale vaticano.

“Il furto, a Roma, di venti pietre d’inciampo in memoria delle vittime dell’Olocausto e’ un atto grave che va condannato senza riserve. La memoria e’ un prezioso strumento a disposizione di noi tutti per evitare il ripetersi degli orrori del passato e assicurare il progresso della societa’. Dietro quei nomi e quelle date impresse sul metallo e messe in strada tra i sampietrini c’e’ un gesto importante di ribellione al rischio di rimozione. Dopo un atto vile come questo non possiamo che rispondere rafforzando il nostro impegno per tenere viva la memoria della Shoah e dei disastri prodotti dal nazifascismo”. Lo dichiarano in una nota congiunta deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.

“Il furto di venti pietre di inciampo a Roma e’ un atto orribile. Siamo oltre il vandalismo: si tratta della volonta’ deliberata di deturpare la memoria”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli, che aggiunge: “Cio’ deve rafforzare l’impegno delle istituzioni, specie le scuole, affinche’ la consapevolezza sul dramma della Shoah e la lotta all’antisemitismo siano obiettivi insiti nel percorso educativo, e non solo racchiusi nel confine di una giornata commemorativa”.

“Un vergognoso oltraggio alla memoria. Solidarietà alla comunità ebraica romana per il furto di 20 pietre d’inciampo. Potranno rubarne ancora ma la responsabilità del nazismo e dei collaborazionisti fascisti nella Shoah è scolpito nella pietra indelebile della Storia”. Lo scrive su Twitter il capogruppo dei deputati di LeU a Montecitorio Federico Fornaro.

“Inaccettabile il furto di 20 pietre d’inciampo, realizzate in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento, nel rione Monti. Un gesto che condanno con forza e profonda indignazione. La memoria esige rispetto”. Cosi’ su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.

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