Brutte notizie per Google: il 53 per cento degli americani è convinto che una vasta diffusione di dispositivi indossabili (come i Google Glass, appunto) in grado di fornire alle persone costantemente informazioni sul mondo circostante sarebbe un cambiamento in peggio. Anche i droni non godono del favore degli statunitensi: solo il 22 per cento pensa che sarebbe una buona idea aprire loro lo spazio aereo Usa. I numeri arrivano dal rapporto “U.S. Views of Technology and the Future” sulle previsioni per i prossimi 50 anni dei cittadini americani in merito a scienza e tecnologia, e rilasciato oggi (giovedì) dal Pew Research Center.
In generale, secondo il rapporto, gli statunitensi sembrano convinti che la scienza e la tecnologia porteranno a una migliore qualità della vita nel prossimo futuro. Tuttavia sembrano guardare con sospetto ad alcuni cambiamenti che potrebbero verificarsi già nel prossimo futuro, come appunto i droni o i cosiddetti “wearable”. Sono contrari anche l’alterazione geneticadei futuri figli da parte dei genitori (sfavorevole il 66 per cento) o alla sostituzione di infermiere o badanti con robot o macchine automatizzate (65 per cento).
Gli americani non sono pronti neanche a impianti cerebrali per migliorare la memoria e le capacità cognitive (solo il 26 per cento si è dichiarato favorevole) o per la carne sintetizzata in laboratorio (20 per cento). Il 48 per cento invece vorrebbe davvero una macchina che si guida da sola. Il rapporto, però, rivela anche cosa gli statunitensi ritengono invece possibile ottenere entro i prossimi 50 anni. Per esempio, il 39 per cento è convinto che gli scienziati metteranno a punto ilteletrasporto (più gettonato delle colonie umane nello Spazio, possibili solo secondo il 33 per cento). Ben l’81 per cento, poi, è convinto che nuovi organi per trapianti saranno presto coltivati in laboratorio e il 51 per cento che i computer saranno in grado di produrre opere artistiche come gli esseri umani. I cittadini Usa sono infine piuttosto scettici riguardo al controllo del clima – solo il 19 per cento lo vede come un’alternativa possibile – e ai viaggi nel tempo stile Doctor Who: solo il 9 per cento crede che saranno realtà.