Non appena è stato nominato a Matignon, Gabriel Attal ha rivolto un messaggio di ringraziamento ai presidi di tutte le scuole francesi, nel quale ha sottolineato “le crescenti difficoltà della missione da compiere, la più bella al mondo con quella degli insegnanti” e ha assicurato il suo sostegno indefettibile alla loro causa. Il 34enne, ministro uscente della Pubblica istruzione, si è appena insediato come il più giovane primo ministro nella storia della V Repubblica. Attal subentra a Elisabeth Borne, che ha recentemente rassegnato le dimissioni, dando vita a una cerimonia formale di passaggio di consegne presso Matignon, la sede del primo ministro francese.
La nomina di un nuovo premier da parte del presidente Emmanuel Macron segna la prima strategica mossa per il rilancio dell’ultima fase del suo mandato, che si concluderà nel 2027, oltre a puntare a consolidare le fila della maggioranza e a ricomporre i rapporti con i cittadini francesi. “Caro Gabriel Attal, so di poter contare sulla tua energia e sul tuo impegno per attuare il progetto di rilancio e di rigenerazione che ho annunciato. Fedeltà allo spirito del 2017: superamento e audacia. Al servizio della Nazione e dei francesi”, ha detto Macron. Il neo giovane premier è una personalità tra le più popolari ai francesi. Un’ascesa spettacolare per quello che è stato di volta in volta definito “uomo perfetto”, “bravo studente”, “la migliore incarnazione del Dna macronista”. Già membro più giovane del governo nel 2017, poi più giovane ministro dell’Istruzione è subito diventato il più popolare dei macronisti.
La composizione del nuovo governo
Adesso, l’attenzione si sposta sulla composizione del nuovo governo, che potrebbe assistere all’uscita di ministri che si sono scontrati con il presidente riguardo alla controversa legge sull’immigrazione approvata il mese scorso. “Cercheremo un equilibrio tra continuità e innovazione nel nostro esecutivo”, ha aggiunto un portavoce dell’amministrazione Macron. Secondo fonti concordanti, figure di peso come Bruno Le Maire all’Economia e alle Finanze, e Gerald Darmanin agli Interni, dovrebbero rimanere al loro attuale ruolo, mentre alcuni ministeri potrebbero essere fusi per formare un team più compatto e numericamente più limitato.
“Abbiamo una visione chiara per il futuro della Francia e lavoreremo con determinazione per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”, ha ribadito un membro influente della maggioranza parlamentare. Si prevede che la formazione del nuovo esecutivo avvenga rapidamente, poiché l’Eliseo ha già convocato un Consiglio dei ministri per domani, dopo la cancellazione di quello inizialmente previsto per il 3 gennaio 2024. Il panorama politico francese è in fermento con queste nuove nomine e riassestamenti nel governo, promettendo una fase intrigante e cruciale per il prosieguo dell’amministrazione Macron e per le politiche che andranno a delineare il futuro della Francia nei prossimi anni.