Galliani, Silvio mi voleva nel 94 ma c’era il Milan
‘La Severino lo costringe in tribuna ma fara’ lui le formazioni’
“Berlusconi mi chiese di candidarmi gia’ nel ’94, ma l’impegno politico era secondo me incompatibile con quello del Milan. Ora che il Milan non c’e’ piu’, e’ tornato alla carica. Gli piacciono gli uomini del fare. A dirlo e’ Adriano Galliani, che in un’intervista a un quotidiano spiega: “Non e’ mia ambizione assoluta fare il ministro, ma mi piacerebbe occuparmi di sport, come ho fatto negli ultimi trent’anni. Di certo non saro’ uno che andra’ in Senato solo per votare”. “La legge Severino costringe purtroppo Berlusconi a stare in tribuna, ma sara’ sempre lui a fare le formazioni. Salvini puo’ essere il Savicevic della nostra coalizione: ha grande talento, ma non puo’ pensare di giocare da solo”, dichiara Galliani. Oggi Berlusconi teme l’incompetenza dei 5 Stelle: il fatto che il loro candidato premier non abbia nel curriculum nulla di significativo e’ emblematico. Una volta ci si chiedeva se avresti comprato un’auto usata da una determinata persona, nel caso dei grillini non c’e’ nemmeno l’auto usata”. Galliani racconta di aver votato no al referendum costituzionale, seguendo l’indicazione di voto di Forza Italia.Di Renzi – dice – ho apprezzato inizialmente la spinta al rinnovamento e la sincera volonta’ di tagliare i ponti con un partito ancorato alla vecchia tradizione comunista. Poi pero’ ha dimostrato di essere piu’ uomo di parole che uomo del fare. Gentiloni e’ avveduto, ma al Paese serve uno choc per far ripartire l’economia. Non possiamo accontentarci di essere il fanalino di coda in Europa. Il nostro sistema produttivo ha gia’ pagato troppo”.