Gaza, Raid israeliano in un campo profughi uccide decine di persone

Gaza, Raid israeliano in un campo profughi uccide decine di persone
25 dicembre 2023

La Striscia di Gaza è stata teatro di una tragica notte di Natale, con almeno 70 persone che hanno perso la vita in seguito a un violento raid israeliano che ha colpito diverse abitazioni nel campo profughi di Al-Maghazi, situato nel cuore della regione. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha fornito queste cifre, dichiarando che il raid ha distrutto un intero isolato residenziale, e il bilancio potrebbe aumentare data la presenza di numerose famiglie nella zona.

“È una tragedia senza precedenti. Stiamo affrontando una situazione estremamente difficile e il nostro cuore è con le famiglie colpite da questa violenta incursione”, ha dichiarato il portavoce del ministero, Ashraf al-Qudra. Simultaneamente, un altro episodio tragico ha colpito il campo di Jabalia, dove 10 membri di una famiglia sono stati uccisi in un altro raid israeliano. Il ministero della Sanità ha riferito che la situazione è critica, e Gaza continua a vivere una serie di eventi devastanti in mezzo a crescenti tensioni. “È una notte di Natale funestata dalla violenza e dalla sofferenza. La comunità internazionale deve intervenire per porre fine a questa strage”, ha dichiarato un rappresentante dell’Unicef

Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha annunciato l’intensificazione delle azioni militari contro Gaza, ribadendo l’impegno a combattere fino alla vittoria finale su Hamas. “Questa è l’unica via per far tornare gli ostaggi, eliminare Hamas e assicurarci che Gaza non sia più una minaccia per il Paese”, ha affermato. Netanyahu ha anche fatto riferimento agli ostaggi israeliani, sottolineando che la battaglia continua fino a quando non saranno restituiti. “La nostra determinazione è incrollabile, e continueremo a lottare per proteggere la sicurezza del nostro popolo”, ha aggiunto.

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Un funzionario dell’esercito israeliano ha stimato che la battaglia per conquistare la città di Khan Younis, nel sud di Gaza, potrebbe durare mesi a causa delle tattiche di Hamas e della sua vasta rete militare. Le forze israeliane hanno subito perdite significative negli ultimi giorni, con 16 soldati morti. Papa Francesco, nella sua omelia di Natale, ha dedicato un pensiero alla guerra in Medio Oriente, esprimendo la sua vicinanza a coloro che soffrono per il conflitto. “Il nostro cuore stasera è a Betlemme, dove ancora il Principe della pace viene rifiutato dalla logica perdente della guerra”, ha dichiarato il pontefice.

Sarah Netanyahu, moglie del premier israeliano, ha scritto una lettera a Papa Francesco chiedendo il suo intervento personale per la situazione degli ostaggi israeliani a Gaza. Ha chiesto il rilascio senza condizioni e senza indugi, sottolineando che il suo intervento potrebbe fare la differenza e salvare vite preziose. “Hamas tiene ancora in ostaggio 129 uomini, donne e bambini. Molti di loro sono feriti e malati. Soffrono la fame e ad alcuni vengono negate le medicine di base di cui hanno bisogno per sopravvivere. Santità, chiedo il suo intervento personale in questa vicenda. La prego di usare la sua influenza per chiedere il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi senza indugio”, scrive Sarah Netanyahu nella missiva.

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“La prego inoltre di rivolgersi alla Croce Rossa per chiedere di visitare tutti gli ostaggi immediatamente e di consegnare loro medicinali vitali. Per ora la Croce Rossa non è riuscita a insistere su questi obiettivi. Il suo intervento potrebbe spostare l’ago della bilancia e salvare vite preziose”, scrive ancora. La comunità internazionale rimane in attesa di sviluppi, con la speranza che possano emergere soluzioni diplomatiche per porre fine a questo conflitto devastante che continua a mietere vittime innocenti.

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