I militanti palestinesi della Jihad islanica nella Striscia di Gaza hanno lanciato una nuova raffica di missili verso le città del sud di Israele, secondo i militari israeliani, dopo quella di ieri mattina e dopo un secondo raid israeliano nell’enclave palestinese. L’attacco ha fatto scattare le sirene nella città di Ashkelon e nelle regioni a Nord e ad Est di Gaza, inviando decine di migliaia di persone nei rifugi. Lo scrive Times of Israel, precisando che non ci sono segnalazioni immediate di lesioni o danni. L’esercito israeliano ha affermato di aver colpito un’infrastruttura sotterranea della Jihad nella Striscia e in Siria.
Il Times of Israel online riporta la rivendicazione dell’azione da parte della Jihad islamica. “Noi, nelle Brigate al-Quds, dichiariamo di essere responsabili del bombardamento delle terre usurpate con raffiche di missili questo pomeriggio in risposta al crimine di colpire Damasco e assassinare i due martiri, Ziad Mansour e Salim Salim”, afferma in una dichiarazione. “Noi, nelle Brigate al-Quds, siamo pronti ad affrontare qualsiasi aggressione. Il nemico dovrebbe sapere che se continua, risponderemo con forza ed efficienza”. Ieri mattina era stata lanciata una prima raffica di missili da Gaza verso il Sud di Israele, ha riferito l’esercito israeliano, ore dopo che Israele aveva colpito obiettivi della Jihad nella Striscia di Gaza meridionale e vicino a Damasco in Siria. Dei 15 missili lanciati in Israele da Gaza, dodici erano stati intercettati dal sistema di difesa missilistico Iron Dome, secondo i militari israeliani.