“Genitori quasi perfetti”, Foglietta mamma sull’orlo di una crisi
Dal 29 agosto il film con Calabresi, Mascino, Radonichich, Rocco video
Sono tutti iperstressati e sull’orlo di una crisi di nervi i “Genitori quasi perfetti” che la regista Laura Chiossone porta sullo schermo, dal 29 agosto. Protagonista è Anna Foglietta, mamma single che organizza una festa per il figlio di otto anni che diventa anche un confronto-scontro tra genitori. La regista spiega: “Ognuno tende a interpretare un ruolo, una facciata del genitore perfetto, mettendosi in una certa competizione con gli altri, neanche tanto velata, e quindi è venuta l’idea di fare una commedia dove usiamo questi personaggi, perché alla fine si diventa un po’ dei personaggi come genitori oggi, e ci divertiamo a far esplodere le tensioni, neanche tanto sotterranee, che noi tutti conosciamo, delle riunioni di classe, delle feste di compleanno”.
Anna Foglietta rivela: “Mi sono ritrovata spesso in quelle situazioni delle feste, però io sono una di quelle che ama le feste, io faccio le feste a casa, non vado nelle ludoteche, non usa l’animatore, ma sono una che fa le feste a casa come faceva la mia mamma, preparo io le tartine a casa, le pizzette. E mi ricordo che una volta Edoardo Leo mi disse: ‘ma chi te lo fa fare?’. Diciamo che il genitore è più attento a vedere le reazioni che il suo comportamento provoca negli altri genitori rispetto a quale può essere la reazione sul figlio. I figli sono un’appendice”. In quell’appartamento dall’iniziale diffidenza si arriva quasi a una resa dei conti fra mamme e papà, mentre i figli giocano con l’animatrice: Paolo Calabresi e Lucia Mascino formano una coppia vegana, salutista, ossessiva, Marina Rocco è la mamma un po’ svampita e forse un po’ pentita, Elena Radonichich la mamma omosessuale.
“Quest’ansia da prestazione dipende forse dal fatto che uno non si sente mai abbastanza. Essere genitore credo che sia la cosa più difficile che esista. Questa battaglia alla continua dimostrazione è molto faticosa… Tra l’altro fa male ai bambini.. Ripensando al film, io vedo la grande fatica di tutto questo. Proprio questi personaggi, questa messa in scena, questo pomeriggio che passano lì, è faticosissimo… E anche i bambini assorbono abbastanza in questa festa, e poi c’è la sorpresa di come loro ci guardano, anche questa è una cosa molto bella del film”.