Gentiloni blinda Boschi: “Sara’ candidata con il Pd”. Ma nasce nuovo fronte banche
Il premier contrattacca alla richiesta di dimissioni della sottosegretaria
Maria Elena Boschi “ha chiarito” e “sara’ candidata con il Pd”. Auspicabilmente, “con successo”. Dopo la tempesta che si e’ abbattuta ieri su di lei, Paolo Gentiloni si schiera al fianco della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio. Una risposta alla richiesta di dimissioni arrivata da parte delle opposizioni – tutte tranne Forza Italia che, al momento, mantiene un atteggiamento piu’ cauto – e in particolar modo dal candidato premier M5s, Luigi Di Maio, fermo nel chiedere al Pd di non ricandidare l’esponente del governo. La campagna elettorale e’ gia’ cominciata, ma tra i Cinque Stelle, sembra chiara la volonta’ di puntare forte sulla questione della candidatura Boschi per ‘piegare’ il Partito Democratico. Questo, almeno, l’avviso di molti esponenti del Nazareno. Un allarme che spiega anche la ‘batteria’ di comunicati e tweet arrivati dai parlamentari piu’ in vista, a cominciare dal tesoriere, Bonifazi, per continuare con il senatore Andrea Marcucci fino ad arrivare allo stesso Renzi. A scatenare la polemica sono state le dichiarazioni di Giuseppe Vegas, presidente Consob, gia’ nel mirino del Pd per la gestione delle crisi bancarie. Vegas, in audizione in Commissione, ha infatti spiegato di avere incontrato Boschi in almeno una occasione e che, durante il colloquio, l’allora ministro per i Rapporti con il Parlamento gli aveva manifestato la propria preoccupazione per lo stato di banca Etruria e per la possibilita’ che questa venisse assorbita da Popolare Vicenza. Una soluzione che – ad avviso della Boschi, cosi’ come riportato da Vegas – avrebbe portato nocumento al distretto dell’oreficeria di Arezzo. Di qui la richiesta delle opposizioni che leggono le parole della sottosegretaria come un tentativo di esercitare “pressioni” su una autorita’ di garanzia come Consob.E attorno alla parola “pressioni” si consuma lo scontro tra Pd e opposizioni. Boschi, infatti, non smentisce la ricostruzione di Vegas, ma sostiene che durante l’incontro non c’e’ stata alcuna richiesta di intervento di Consob e, quindi, nessuna pressione.[irp]
Per M5s, Lega e Mdp al contrario la partecipazione dell’allora ministro all’incontro con Vegas e le sue parole sarebbero bastate ampiamente a mettere in seria difficolta’ il presidente Consob. Di qui la richiesta di dimissioni. “Nell’incontro non ci vedo nulla di strano”, un ministro e’ pienamente legittimato ad incontrare il presidente di una autorita’ di garanzia”, ha spiegato Renzi in diretta tv. Boschi, poi, ha aggiunto alla sua ricostruzione il fatto di aver incontrato anche l’ex ad di Unicredit, Ghizzoni, precisando che, anche nell’occasione, nessuna pressione e’ stata fatta per ottenere corsie preferenziali per l’istituto aretino. L’ultimo capitolo in ordine di tempo e’ quello scritto oggi dal numero uno di Banca Veneta, Vincenzo Consoli che in commissione banche ha riferito di avere incontrato Maria Elena Boschi e suo padre nella casa di famiglia a Pasqua del 2014, aggiungendo che l’allora ministro non profferi’ parola. Sulle ragioni dell’incontro Consoli ha spiegato che “avvenne perche’ sapemmo che Etruria aveva ricevuto da Bankitalia una lettera simile alla nostra” nella quale si chiedeva l’aggregazione con un partner “di elevato standing”. E nella lettera veniva indicata proprio Banca Popolare di Vicenza. “Dopo quell’incontro – ha proseguito Consoli – non ho mai piu’ visto ne’ sentito la ministra Boschi”. Nella sua ricostruzione l’ex amministratore delegato ha specificato che avrebbe voluto incontrare anche Matteo Renzi per avvisarlo “che la riforma delle Popolari poteva essere pericolosa. “Recentemente gli ho scritto due lettere ma non ho mai ricevuto risposta”.[irp]