Gentiloni: Italia in ripresa, grandi opportunità in Africa

Gentiloni: Italia in ripresa, grandi opportunità in Africa
Il premier Paolo Gentiloni e Joao Lourenco, presidente dell'Angola
27 novembre 2017

“Ora che l’economia italiana è in ripresa positiva è il momento di intensificare i rapporti con i Paesi amici”. A Luanda, capitale dell’Angola, seconda tappa del suo viaggio in Africa, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni delinea la strategia italiana. Una strategia che vede un ruolo politico del nostro Paese nel continente africano, ma anche una rinnovata iniziativa economica (mentre in Europa si discute di un piano Marshall da 40 miliardi), in un continente attraversato ancora da grandi problemi ma che mostra anche enormi possibilità, in cui l’Italia non può permettersi di rimanere indietro. Proprio i temi economici sono stati al centro dell’incontro di stamani tra Gentiloni e Joao Lourenco, presidente dell’Angola eletto dal pochi mesi con un ambizioso programma di riforme e di sviluppo economico di un Paese in cui il 40% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà ma che ha grandi risorse, a partire da quelle petrolifere. “Che il futuro dell’Europa si giochi anche in Africa – ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa – credo sia molto chiaro soprattutto a noi italiani, per ragioni storiche e geografiche. Noi abbiamo un interscambio di 34 miliardi di euro con l’Africa, può crescere molto. L’anno scorso l’Italia con quasi 12 miliardi è stato il terzo investitore mondiale e il primo europeo nell’Africa sub-sahariana”. Un concetto che il premier ha ripreso nel pomeriggio, incontrando la comunità italiana nella residenza dell’ambasciatore.

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“Il sistema Italia – ha detto -, lo abbiamo dimostrato ancora una volta qui a Luanda, quando fa gioco di squadra ha una forza straordinaria. Come Paese stiamo tornando a considerare l’Africa come obiettivo fondamentale della nostra politica estera e della nostra cooperazione: sono orgoglioso che negli ultimi anni la politica estera abbia ripreso a considerare l’Africa come merita”. L’Angola è il terzo partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub-sahariana, ma dal 2014 l’export italiano nel Paese ha registrato un calo notevole, a causa della crisi economica angolana dovuta al crollo del prezzo del petrolio. Difficoltà che, secondo i due governi, possono essere superate ma l’Angola deve creare un terreno fertile e sicuro per gli investimenti italiani e su questo Gentiloni dice di aver avuto rassicurazioni da Lourenco, che da parte sua ha invitato le imprese italiane nel Paese. “Siamo aperti – ha detto il leader africano – a qualsiasi tipo di investimento di aziende italiane in qualsiasi settore: invitiamo le Pmi italiane a investire in Angola per condividere e farci conoscere il loro sapere”.

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Attualmente i settori su cui si sviluppa la collaborazione economica e commerciale tra Italia e Angola sono quelli del petrolio, con l’Eni in prima fila, e della difesa, ma prospettive si possono aprire, hanno detto Gentiloni e Lourenco, nell’agroalimentare, nell’allevamento, nelle infrastrutture, nei trasporti, nella formazione, nella trasformazione della pesca. Proprio per quanto riguarda l’Eni, stamani, alla presenza di Gentiloni e Lourenco, l’ad Claudio De Scalzi ha siglato due accordi con Sonangol, la società petrolifera di Stato. La prima intesa assegna a Eni il 48% dei diritti del blocco onshore di Cabinda North, di cui Eni diventa anche operatore. Il blocco Cabinda North, di cui Eni controllava in precedenza il 15%, si trova in un bacino petrolifero poco esplorato nel nord del Paese, nel quale Eni potrà sfruttare le conoscenze minerarie acquisite dalle attività nelle aree adiacenti situate nella Repubblica del Congo. Inoltre le due aziende hanno firmato un Memorandum of understanding per la definizione di progetti congiunti su tutta la catena del valore dell’energia. Gentiloni riparte dall’Angola per arrivare, stasera, in Ghana, prima dell’ultima tappa, mercoledì, in Costa d’Avorio. askanews

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