Politica

Gentiloni si è dimesso, rimane in carica per affari correnti

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri on. Paolo Gentiloni, il quale, in seguito all’insediamento del nuovo Parlamento, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ha invitato il Presidente del Consiglio dei Ministri a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti.” Questo il testo del comunicato letto al termine del colloquio dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Ugo Zampetti.

Sessantaquattresimo esecutivo della storia della Repubblica italiana, terzo ed ultimo della diciassettesima legislatura (iniziata con il governo di Enrico Letta nel 2013 e proseguita con quello di Matteo Renzi nel 2014) il governo Gentiloni è difatti finito. Nel tardo pomeriggio il premier Paolo Gentiloni è salito al Quirinale per dimettersi nella stessa giornata in cui sono stati eletti i nuovi presidenti di Camera, Roberto Fico, e Senato, Elisabetta Alberti Casellati. Entrato in carica il 12 dicembre 2016 il governo guidato da Paolo Gentiloni si colloca nel gruppo, molto numeroso per la verità, degli esecutivi più brevi: è durato ad oggi 466 giorni come il governo De Mita del 1988-89. Ventunesimo posto nella classifica della ‘longevità’ degli esecutivi che vede ai primi tre posti il governo Berlusconi II con 1412 giorni (2001-2005), il Berlusconi IV con 1287 giorni (2008-2011) e il Craxi I con 1093 giorni (1983-1986). Al quarto posto il governo Renzi con 1024 giorni (2014-2016).

In un anno a Palazzo Chigi, prima dello scioglimento delle Camere per la campagna elettorale – che comunque non l’ha visto dimissionario – il governo Gentiloni ha approvato 85 leggi (una ogni quattro giorni), di cui 24 di iniziativa governativa (per lo più conversione di decreti legge) ed è ricorso oltre 30 volte al voto di fiducia. Tra i provvedimenti più importanti di natura parlamentare c’è la legge elettorale, il Rosatellum bis, approvata con otto fiducie tra Camera e Senato e l’introduzione nell’ordinamento italiano del reato di tortura. Sono stati approvati, inoltre, sotto il governo Gentiloni il decreto Salva risparmio, la cancellazione dei voucher, il Codice del terzo settore, la riforma del procedimento penale, l’aggiornamento – dopo 15 anni – dei Lea, i livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario pubblico, il ddl povertà che introduce il reddito di inclusione, il decreto che ha reintrodotto l’obbligatorietà dei vaccini, il biotestamento.

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