Le crisi in Libia e Siria, l’impegno dell’Italia nella Nato, il G7 di Taormina. Sono stati i temi al centro dell’incontro che si è svolto alla Casa Bianca tra il presidente americano Donald Trump e il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. Un incontro che si è aperto in un clima di serenità, con una calda stretta di mano nello studio ovale e con Trump che, invitando Gentiloni a entrare nello studio in cui si è svolto il vertice, ha scherzato: “Let’s have some fun”, “Divertiamoci un po’”. Clima presto turbato dalle notizie arrivate da Parigi durante il summit. Ed entrambi i leader, in conferenza stampa, hanno espresso “vicinanza” al popolo e al governo francesi. Del resto la lotta al terrorismo è uno degli elementi che più uniscono i due Paesi. “L’amicizia tra Italia e Usa si fonda sull’impegno comune contro il terrorismo”, ha detto il premier, incassando il riconoscimento che per l’America l’Italia è “uno dei principali partner nella lotta al terrorismo”. Trump e Gentiloni hanno avuto un faccia a faccia riservato, seguito da un bilaterale allargato alle delegazioni. Per gli Usa erano presenti i principali collaboratori del presidente: Rex Tillerson, Reince Priebus, HR Mc Master, Steve Bannon, Jared Kushner. Anche la figlia Ivanka si è affacciata per un breve saluto. Gran parte dell’incontro ha riguardato la Libia, con il presidente americano e i suoi collaboratori che hanno chiesto informazioni a Gentiloni sulla situazione. Gentiloni ha sottolineato che occorre “lavorare contro la divisione del Paese e per la stabilizzazione” e “l’America ha svolto un ruolo molto importante per evitare che in Libia si consolidasse una base importante del terrorismo”. Per Gentiloni serve un “impegno politico” e “il lavoro degli Usa è fondamentale”.
Trump si è detto convinto che “gli Usa abbiano già abbastanza ruoli. Non vedo un ruolo” in Libia. Almeno, è quanto si precisa da fonti di governo italiano, per una strategia “boots on the ground”. Però, ha aggiunto, “la lotta contro l’Isis è la nostra priorità, che sia essa in Siria o Iraq o in Libia”. Per quanto riguarda la Siria, Gentiloni ha spiegato che “Italia non è impegnata direttamente in operazioni militari e non è nei nostri programmi cambiare questo atteggiamento, se non in aspetti marginali”. Il premier ha ribadito poi che l’Italia rispetterà gli impegni presi in sede Nato: “Abbiamo preso un impegno e siamo abituati a mantere gli impegni”. Anche le crisi di Afghanistan e Iraq sono state toccate nei colloqui, senza che però dagli Usa siano arrivate richieste su un maggiore o prolungato impegno italiano nei due Paesi. Entrambi i leader hanno ribadito la stretta amicizia tra i due Paesi. “L’Italia è un importante partner commerciale degli Stati Uniti, l’obiettivo è ora di creare rapporti improntati alla reciprocità”, ha detto Trump. Tra Italia e Usa, ha aggiunto Gentiloni, c’è una “antica amicizia, testimoniata anche dai 18 milioni di americani di orgini italiane e anche dal fatto che l’Italia è la seconda destinanzione all’estero per gli studenti americani”. Gentiloni e Trump, infine, si sono dati appuntamento al G7 di Taormina. “Attendo di accogliere il presidente e la first lady a Taormina, confido che sia l’occasione per mostrare l’unità dei leader delle economie libere del pianeta perchè ne ha molto bisogno”, è stato l’invito del presidente del Consiglio, che su questo ha trovato il consenso del presidente Usa, che si è detto entusiasta di visitare la Sicilia. “Non vedo l’ora”, ha replicato Trump, che è anche “impaziente” di poter incontrare Papa Francesco. Dopo il vertice alla Casa Bianca, Gentiloni è volato direttamente a Ottawa, dove stamani avrà un bilaterale con il premier canadese Justin Trudeau.