Richard Gere è convinto di essere stato emarginato da Hollywood per essersi schierato contro l’occupazione del Tibet da parte della Cina. Il 67enne attore, buddista e amico del Dalai Lama, ha raccontato al “The Hollywood Reporter” che “Non vengo scelto per alcuni film perché i cinesi altrimenti storcerebbero il naso” oltre al fatto che l’essersi schierato contro la Cina gli ha precluso anche la collaborazione tra Richard e un regista cinese per la realizzazione di un film indipendente. “Due settimane prima dell`inizio delle riprese, mi ha chiamato dicendomi: ìMi dispiace, ma non posso’. Avevamo un telefono segreto e ci chiamavamo attraverso una linea protetta.
Se avessi lavorato con questo regista, a lui e alla sua famiglia non sarebbe mai più stato permesso di lasciare il paese e lui non avrebbe più lavorato” ha raccontato Richard Gere. Nel 1993 durante la Notte degli Oscar l`attore, chiamato sul palco per consegnare il premio di Migliore Regista, condannò la grave violazione dei diritti umani perpetrata dalle forze militari cinesi contro i tibetani.