Abituata a maggioranze bulgare – anzi, da natia Germania Est – per Angela Merkel il congresso della Cdu che si aprirà domani a Karlsruhe non si presenta come la solita acclamazione da parte del suo partito ma rischia di diventare una sorta di processo politico dal quale il Cancelliere – appena nominato dalla rivista Time persona dell’anno – potrebbe uscire assai malconcio. Sul banco degli imputati infatti vi sarà la politica di accoglienza verso i rifugiati decisa dal governo di Berlino, e per la quale Merkel si è guadagnata il titolo di Time, invisa all’ala più conservatrice del partito che insiste per mettere dei paletti ben precisi al flusso di migranti in Germania, come per esempio un tetto massimo.
Una soluzione che la stessa Merkel ha già scartato a priori perché impossibile da far rispettare nella pratica, ritenendo invece assai più efficace limitare il flusso migratorio fuori dalla Germania, mediante degli accordi di cooperazione con i Paesi di partenza e di transito – e il sistema di quote di ricollocamento fra i Paesi dell’Ue già respinto in blocco da non pochi membri dell’Europa dell’Est. L’ala destra della Cdu però non crede che confidare nella buona volontà di Paesi come la Turchia sia un’idea efficace, e potrebbe quindi cercare di forzare la mano presentando al congresso una mozione che chieda al governo di imporre una quota massima di accoglienza, a costo di indebolire fortemente la posizione del Cancelliere, al potere da dieci anni e che sta valutando un quarto mandato nel 2017 – un’ipotesi che una sconfitta congressuale renderebbe assai improbabile.
Tuttavia, Merkel – che guida un governo di Grande Coalizione con i socialdemocratici dell’Spd, quindi un esecutivo sostanzialmente di centro – può contare su due argini per frenare l’ascesa della destra conservatrice: il primo è costituito dal fatto che il flusso migratorio – complice il maltempo invernale e una maggiore sorveglianza da parte turca – è effettivamente diminuito nelle ultime settimane, rendendo la questione meno pressante. Il secondo è che dopo mesi di calo continuo i sondaggi danno la Cdu in ripresa, con il 37% delle preferenze contro il 25% dell’Spd, assai distante, mentre anche la popolarità di Merkel è risalita fino al 54%: insomma, cercare di capovolgere la barca in questo momento rischia di compromettere le future chance elettorali del partito.