La crisi di governo della Germania e’ rientrata: la cancelliera, Angela Merkel, leader della Cdu, ha raggiunto un “accordo decisivo” con il suo ministro dell’Interno, Horst Seehofer, l’esponente della Csu, che ne esce abbastanza soddisfatto da ritirare le proprie dimissioni. “L’impegno raggiunto mi consente di continuare con il ruolo di ministro dell’Interno, delle Costruzioni e della Patria”, ha spiegato Seehofer annunciando “un chiaro impegno su come evitare l’immigrazione irregolare ai confini tra Austria e Germania”. Nel dettaglio, viene prevista la creazione di “centri di transito” dai quali sara’ possibile rifiutare l’ingresso di richiedenti asilo da altri Paesi dell’Ue”.
Da questi luoghi verranno respinti poi verso i Paesi dove sono entrati la prima volta e hanno fatto richiesta. Per Angela Merkel e’ “un accordo decisivo”: “Va nella direzione di ordinare e gestire la migrazione secondaria ed e’ cio’ che era importante per me”, ha spiegato. I tentativi di trovare una via d’uscita dignitosa erano stati numerosi oggi: i big del partito hanno tentato fino all’ultimo di convincere il vecchio leader a piu’ miti consigli, e le dichiarazioni pubbliche e non – anche all’interno del vertice dei gruppi parlamentari di Cdu e Csu, oggi pomeriggio – erano tutte rivolte alla distensione. Si sa che un’eventuale uscita della Csu dalla coalizione di governo aprirebbe una crisi di difficilissima gestione, con la Spd che scalpita in quanto messa ai margini da una partita potenzialmente esiziale anche per lei. Una crisi, per di piu’ che nessuno davvero vuole.
Per cui, quando il capogruppo dell’Unione Volker Kauder questo pomeriggio ha detto “vogliamo restare uniti” ai gruppi parlamentari, si e’ alzato un interminabile applauso. Segnali distensivi erano arrivati anche da big della Csu come Alexander Dobrindt e il governatore bavarese Markus Soeder, considerati i due piu’ probabili successori di seehofer in caso di un definitivo addio. Poi il colpo di scena del faccia a faccia tra Merkel e Seehofer nell’ufficio di Schaeuble, qui nell’insolita veste di mediatore. E poi un altro vertice, questa volta tra i capi dei due partiti: con Seehofer, pero’, a fare da “cavallo pazzo” fino all’ultimo. In un’intervista strappatagli dalla Sueddeutsche Zeitung, il ministro degli Interni ha tuonato: “Non mi faccio licenziare da una cancelliera che e’ tale solo grazie a me. Io dovrei piegarmi, ma non posso farlo”. Merkel stessa ha ribadito che “c’e’ un grande desiderio per una soluzione”.[irp]