Il glifosato scatena una tempesta nella già turbolenta politica tedesca: Angela Merkel ha richiamato all’ordine il suo ministro dell’Agricoltura per avere deciso, senza consultarsi preventivamente con il governo, di votare a favore del prolungamento dell’uso del glifosato nell’Ue. Una decisione che ha lasciato esterrefatti i social-democratici alimentando i loro dubbi sull’opportunità di entrare in una nuova coalizione con la Csu di Angela Merkel. Oltre ad avere anche provocato l’ira della Francia. Il voto a favore di questo ministro conservatore bavarese “non corrispondeva alla posizione sulla quale il governo si era messo d’accordo”, ha affermato Angela Merkel. La cancelliera ha precisato di essere stata a colloquio con il ministro, Christian Schmidt, originario di una delle regioni più ricche ma anche più agricole del Paese, e insistito sul fatto che “un tale incidente” non deve “più ripetersi”. Il ministro è membro del partito cristiano-sociale Csu, alleato bavarese del partito cristiano-democratico della cancelliera, ma con il quale è regolarmente in contrasto su alcuni temi. Per la sorpresa generale, la Germania ha votato ieri a Bruxelles a favore del rinnovo per cinque anni della licenza del glisofato, sostanza attiva in numerosi diserbanti e molto controversa perchè sospettata di essere cancerogena. E’ in gran parte grazie a questo voltafaccia della Germania che ha vinto il si. Nei precedenti voti, Berlino si era astenuta perché il ministero dell’Ambiente, guidato dai social-democratici, era contrario al rinnovo dell’erbicida e in opposizione su questo punto con il dicastero dell’Agricoltura. Christian Schmidt ha assicurato di aver agito da solo, senza previo accordo con il capo del governo. “Ho preso la decisione da solo e nell’ambito del mio campo di competenza ministeriale”, ha affermato.
In Germania, la decisione unilaterale del ministro ha scatenato una polemica che giunge in un momento particolarme delicato in cui i conservatori di Merkel tentano di convincere l’Spd ad allearsi con loro per formare un nuovo governo. I dubbi, già grandi all’interno dell’Spd a seguito della cocente disfatta alle ultime legislative, sull’opportunità di formare una nuova coalizione con la Cdu, rischiano di allargarsi dopo questo colpo di scena. I social democratici parlano di una “rottura della fiducia”. “Degli avvenimenti così caotici sono assolutamente inaccettabili per il più grande Paese dell’Ue”, ha esclamato Carsten Schneider, uno dei leader del gruppo parlamentare Spd. “Questa perdita di autorità” della cancelliera “danneggia la fiducia nel governo”, ha proseguito. Questa situazione di “transizione” politica restringe anche il suo margine di manovra per congedare il suo ministro dell’Agricoltura, come chiedono gli ecologisti. Particolarmente imbarazzante per Merkel, il voltafaccia tedesco sul glisofato è anche “un affronto contro il partner europeo più importante della Germania: Macron”, ha commentato oggi uno dei dirigenti dei Verdi, Anton Hofreiter. Il ministero dell’Ambiente tedesco intende comunque sbarrare la strada al glisofato. Oggi ha cercato di evitare un confronto diretto con Parigi ora che i due Paesi cercano di rilanciare le relazioni bilaterali e il progetto europeo. Sottolineando che il suo ministro Barbara Hendricks e l’omologo francese Nicolas Hulot avevano fino ad oggi adottato la stessa posizione sul glisofato, ha assicurato: “ci metteremo d’accordo per vedere come possiamo limitare questa sostanza in Germania”, ovvero vietarla sul piano nazionale”. “E’ chiaramente il nostro obiettivo”, ha insistito.