Germania, Merz e la storica vittoria della Cdu. Vola l’estrema destra (oltre 20%), Scholz esce di scena
Il leader dell’Unione Cristiano-Democratica ha sigillato una vittoria che molti definiscono già “epocale”. I tedeschi hanno premiato anche il suo alleato bavarese, la CSU, consegnando loro il timone per le prossime consultazioni di governo. Affluenza record dell’84%
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Friedrich Merz
Il 23 febbraio 2025 sarà ricordato come una data storica per la Germania. Friedrich Merz, leader della CDU (Unione Cristiano-Democratica), ha sigillato una vittoria che molti definiscono già “epocale”. Dopo una campagna elettorale intensa e combattuta, i tedeschi hanno premiato la CDU e il suo alleato bavarese, la CSU, consegnando loro il timone per le prossime consultazioni di governo. Con un’affluenza record dell’84%, le elezioni anticipate hanno segnato un cambiamento significativo nel panorama politico tedesco, con l’ascesa dell’ultradestra e il crollo dei socialdemocratici.
Il trionfo di Merz e il crollo di Scholz
I numeri non lasciano spazio a dubbi: la CDU ha ottenuto il 28,6% dei voti, un netto miglioramento rispetto al 24,1% del 2021. Olaf Scholz, cancelliere uscente e leader dell’SPD (Partito Socialdemocratico), ha ammesso la sconfitta con visibile amarezza, annunciando il suo ritiro dalla scena politica. L’SPD è crollato al 16,3%, un risultato che segna un drammatico declino rispetto al 25,7% che aveva portato Scholz alla cancelleria quattro anni fa.
“Benvenuti alla Konrad Adenauer Haus, in questa storica serata”, ha esordito Merz, visibilmente emozionato, davanti ai sostenitori riuniti per festeggiare la vittoria. Dopo anni di sconfitte e di attesa, Merz ha finalmente raggiunto il successo, ma ad attenderlo c’è una sfida non da poco: formare un governo stabile. I numeri non garantiscono una maggioranza chiara, e la possibilità di una “Grosse Koalition” a due (CDU/CSU e SPD) sembra remota. Decisivi saranno i risultati dei Liberali (FDP) e del neonato partito Bsw di Sahra Wagenknecht, entrambi ancora in bilico rispetto alla soglia del 5% necessaria per entrare in Parlamento.
L’ascesa dell’ultradestra e il nuovo scenario politico
Uno dei risultati più eclatanti di queste elezioni è stato il raddoppio dei consensi per l’AfD (Alternative für Deutschland), che con il 20,4% si afferma come secondo partito in Germania. Guidata da Alice Weidel, l’AfD ha capitalizzato su un clima di incertezza e paura, alimentato da una serie di attentati terroristici che hanno scosso il Paese, tra cui un attacco antisemita nel cuore del memoriale della Shoah a Berlino. Weidel ha esultato per il “risultato storico”, dichiarandosi pronta a governare e puntando all’abolizione del “cordone sanitario” che ha finora isolato il partito dalla politica mainstream.
I Verdi e la Linke: un quadro frammentato
I Verdi, pur mantenendo una presenza significativa con il 12,3%, hanno subito un lieve calo rispetto al 14,7% del 2021. La Linke, invece, è risorta con un balzo all’8,5%, dopo il deludente 4,9% di quattro anni fa. Tuttavia, il futuro di queste formazioni nella coalizione di governo rimane incerto, soprattutto considerando il veto della CSU su un’alleanza con i Verdi. Markus Söder, leader della CSU, ha ribadito la sua opposizione a una coalizione con i Verdi, preferendo invece un’alleanza con i Liberali e i Socialdemocratici, quest’ultimi già impegnati in un processo di rinnovamento.
Le reazioni internazionali
La vittoria di Merz ha suscitato reazioni anche a livello internazionale. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è congratulato con la CDU per la “netta vittoria elettorale”, esprimendo l’intenzione di rafforzare la partnership tra i due Paesi. Anche il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha lodato Merz, sottolineando l’importanza di una leadership tedesca forte in un momento cruciale per la sicurezza europea. Rutte ha esortato la Germania a intensificare gli investimenti nella difesa, un tema che sarà centrale nei prossimi negoziati di governo.
Il futuro della Germania
Con la vittoria della CDU, la Germania si prepara a un nuovo capitolo della sua storia politica. Friedrich Merz, erede politico di Angela Merkel, dovrà affrontare sfide complesse, dalla formazione di un governo stabile alla gestione di un’economia in rallentamento e di un clima sociale sempre più polarizzato. La sua capacità di mediare tra le diverse forze politiche e di guidare il Paese in un momento di grande incertezza sarà cruciale per il futuro della Germania e dell’Europa.
Intanto, mentre i festeggiamenti alla Konrad Adenauer Haus continuano, l’atmosfera alla Willy Brandt Haus, quartier generale dell’SPD, è decisamente più cupa. Scholz ha ammesso la “sconfitta amara” e ha augurato buona fortuna al suo successore, mentre il partito si prepara a un rinnovamento generazionale. La strada per la CDU è ancora lunga, ma una cosa è certa: la Germania ha scelto un nuovo corso, e il mondo guarda con attenzione a ciò che verrà.