Il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel si ritira dalla corsa alla cancelleria: non sarà lui per il Partito socialdemocratico (Spd) a contendere la poltrona ad Angela Merkel, leader dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu) e cancelliera uscente, alle elezioni politiche del 24 settembre. Il presidente dei socialdemocratici – scrive il settimanale Die Zeit – lascerà anche l’incarico di guida del partito e di ministro dell’Economia, per subentrare a quello di responsabile degli Esteri a febbraio, quando l’attuale capo della diplomazia, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, verrà eletto, con tutta probabilità, Presidente federale della Germania.
GABRIEL GETTA SPUGNA Nell’intervista alla Zeit Gabriel ha indicato Martin Schulz come suo successore. Il nome dell’ex presidente del Parlamento europeo circolava già da tempo, da quando questi si era dimesso dalla più alta poltrona dell’emiciclo di Strasburgo. La riserva verrà sciolta con tutta probabilità nelle prossime ore, al termine di un vertice dell’Spd – scrive la Welt – cui parteciperanno altri possibili candidati, dal sindaco di Amburgo, Olaf Scholz, al capogruppo Spd al Bundestag Thomas Oppermann, alla governatrice del Nordreno Westfalia, Hannelore Kraft, fino alla segretaria generale Katharina Barley. “Se mi presentassi fallirei e con me la Spd”, ha riconosciuto con grande semplicità Sigmar Gabriel, il cui partito sfiora il 20% nei sondaggi, cinque punti percentuali in meno che alle politiche del 2013, e 15 punti in meno dei rivali cristianodemocratici di Merkel. E’ Schulz, a suo parere, ad avere “le migliori chances”, ha assicurato Gabriel, politico che non è mai riuscito, col suo carattere brusco e irruento, ad accattivarsi le simpatie dei tedeschi.
SONDAGGI Al contrario Schulz, forte anche della sua esperienza in Europa, appare un candidato ottimale: anche al ruolo di vicecancelliere ed eventualmente di ministro degli Esteri, a cui sarebbe destinato nel caso, molto probabile, di una vittoria di Merkel. Secondo l’ultimo sondaggio pubblicato domenica dalla Bild am Sonntag la Cdu di Angela Merkel continua a consolidare il suo consenso e sale di un punto percentuale rispetto alla settimana scorsa, al 36%. Alternative fuer Deutschland (AfD), il partito di estrema destra xenofobo ed euroscettico, il cui consenso si credeva avrebbe eroso voti soprattutto ai cristiano-democratici, resta fermo al 12%, che significa comunque terzo partito del Paese. Scende la Spd di un punto: il partito nella Grande Coalizione al governo tocca il 21%, a vantaggio della Linke che sale di un punto percentuale, all’11%. I Verdi scendono anche loro al 9%. La Fdp, i liberaldemocratici, sono al 6%, sopra la soglia di sbarramento. Il sondaggio dell’Istituto Emnid è stato condotto tra il 12 e il 18 gennaio su un campione di 2.805 persone.