Gerusalemme capitale, tensioni all’Onu sulla scelta di Trump

L’ambasciatrice Haley: la condanna è un insulto indimenticabile

Onu

“Un insulto che non dimenticheremo mai”, così l’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Nikky Haley ha definito la proposta dell’Onu di mettere ai voti una risoluzione di condanna contro la scelta della Casa bianca di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele; proposta cha ha raccolto 14 adesioni su 15 voti disponibili. Dopo il voto gli Stati Uniti hanno messo il loro veto, sottolineando il continuo e costante impegno finanziario di Washington nei confronti del popolo palestinese. “Gli Stati Uniti – ha spiegato Haley – non sono mai stati più impegnati per la pace in Medi Oriente; ci siamo impegnati prima che il presidente annunciasse il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele e continuiamo a assere impegnati oggi”. Intanto, però, il vicepresidente americano Mike Pence ha deciso di rinviare il suo controverso viaggio in Medi Oriente, almeno formalmente, per presenziare al voto al Senato sulla riforma fiscale. La visita prevedeva tappe al Cairo e a Gerusalemme. Pence avrebbe dovuto pronunciare un discorso di fronte alla Knesset, il parlamento israeliano. Ufficialmente, però, la Casa bianca ha assicurato che la dilazione non sarebbe in alcun modo collegata alle violenze e alle tensioni diplomatiche prodotte dalla decisione di Trump su Gerusalemme che ha modificato decenni di orientamento della politica estera americana.