Gerusalemme, presto il restauro completo del Santo Sepolcro

L’intervento alla Basilica vedrà una imponente partecipazione italiana

1Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Minacciata piu’ volte di distruzione nella sua storia millenaria, oggi oggetto di un costante e impegnativo flusso di visitatori, la Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme si avvia ad essere sottoposta all’ultima fase del suo definitivo restauro. Un restauro che vedra’ una imponente partecipazione italiana. La notizia, data dall’Osservatore Romano, segue la firma di un accordo quadro tra Custodia francescana di Terra Santa e la Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale” di Torino, per avviare il processo che portera’ nei prossimi anni a porre in atto interventi volti a consolidare le fondazioni dell’Edicola e del pavimento della Basilica. Il progetto verra’ condotto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Antichita’ dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma.

Alle due istituzioni Accademiche – riferiscono i media ufficiali della Custodia di Terra Santa citati dall’agenzia Fides – sara’ affidato il compito di svolgere uno studio di approfondimento sullo stato attuale, anche sotto l’aspetto storico – archeologico, e di preparare il progetto esecutivo degli interventi di restauro necessari. La firma si colloca nel quadro dell’accordo firmato tra le tre maggiori realta’ ecclesiali che condividono la custodia del Santo Sepolcro e il mantenimento dello “Status Quo” all’interno del luogo santo: il Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme, il Patriarcato armeno apostolico di Gerusalemme e la stessa Custodia di Terra Santa. Le tre realta’ ecclesiali si faranno anche carico della raccolta di fondi necessari a finanziare l’impegnativa opera di restauro. Nel marzo 2017, come riferito a suo tempo dall’Agenzia Fides, crebbe l’allarme sul rischio di un possibile crollo della Basilica del Santo Sepolcro era stato lanciato dal team di archeologi e esperti che a quel tempo avevano appena terminato con successo il restauro dell’Edicola, la struttura che, all’interno del Santuario, racchiude i resti di una grotta venerata almeno dal IV secolo dopo Cristo come la tomba di Gesu’.

L’intero complesso del Santo Sepolcro – aveva dichiarato allora al National Geographic l’archeologa greca Antonia Moropoulou, docente alla National Technical University di Atene (NTUA) e coordinatore scientifico del progetto di restauro allora appena concluso – appare minacciato dal rischio di “un significativo cedimento strutturale”. E se l’eventualita’ dovesse realizzarsi – aveva aggiunto gia’ allora l’archeologa greca “non si tratterebbe di un processo lento, ma catastrofico”. Le allarmanti ipotesi erano emerse proprio durante gli studi e i sondaggi condotti sul Santo Sepolcro dalla squadra di esperti incaricata del restauro dell’Edicola. Le ricerche compiute da quell’equipe, e riferite da National Geographic, avevano messo in luce che l’intero complesso, la cui ultima risistemazione risale al XIX secolo, sembra essere in gran parte costruito su una base instabile di resti malfermi di strutture precedenti, con un sottosuolo attraversato da gallerie e canali.