Il gesuita Martin: la Chiesa smetta di emarginare le persone LGBT
Il sacerdote: “Mi hanno cercato per consiglio spirituale, per confessarsi e conversare”
“Nella mia esperienza, nessuno è così emarginato nella Chiesa cattolica come le persone LGBT”. Lo afferma il gesuita statunitense James Martin, autore del lirbo “Building a Bridge: How the Catholic Church and the LGBT Community can enter into a Relationship of Respect, Compassion, and Sensitivity” (Costruire un ponte: come la Chiesa Cattolica e la comunità LGBT possono instaurare una relazione di rispetto, compassione e sensibilità). “Come molti sacerdoti”, spiega Martin in un’intervista a Vatican insider, “ho esercitato quello che si potrebbe chiamare un ‘ministero informale’ a persone LGBT per molti anni. Mi hanno cercato per consiglio spirituale, per confessarsi e conversare. Suppongo che possano sentirsi più a mio agio con me, poiché ho scritto più volte sulla necessità della Chiesa di accogliere di più. Ma dopo la strage di gay in una discoteca di Orlando in Florida l`anno scorso, ho percepito la richiesta di essere più attivo in pubblico sul mio sostegno per loro, ed è questo che ha portato a questo libro. Nella mia esperienza, nessuno è così emarginato nella Chiesa cattolica come le persone LGBT. Nel corso degli anni mi hanno raccontato innumerevoli storie di commenti odiosi provenienti da sacerdoti, religiose e fratelli, diaconi e operatori pastorali. I cattolici LGBT spesso si sentono ignorati, ma si sentono anche insultati e esclusi dalle loro proprie chiese. Allo stesso tempo, tanti sono rimasti fedeli alla chiesa, continuando ad andare a messa, partecipando alla vita della loro parrocchia e cercando di condurre una vita buona, tutto nonostante questa esclusione. E perdonano ripetutamente i pastori della Chiesa per gli insulti che questi pastori gli rivolgono. Questa perseveranza e perdono, credo, sono grandi doni per la Chiesa. Ma sono convinto che se Gesù camminasse tra di noi, sarebbe vicino a loro e li aiuterebbe a sentirsi meno come ‘l`altro’. Perché per Gesù non c`è un ‘noi’ e un ‘loro’. C`è solo un ‘noi'”. Il libro è “atteso e molto necessario”, ha detto il cardinale statunitense Kevin Farrell, il porporato americano che Francesco ha nominato alla guida del nuovo dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita. “Aiuterà vescovi, preti, operatori pastorali, e tutti i leader della Chiesa ad essere più sensibili verso i membri LGBT della comunità ecclesiale cattolica. Aiuterà anche i membri LGBT a sentirsi più a casa propria in quella che, dopo tutto, è anche la loro Chiesa”.