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E’ già rivoluzione Conte, e Inter non è più “pazza”

E’ iniziata la rivoluzione del condottiero Conte. I tifosi interisti sono ancora travolti dall’euforia della vittoria rotonda contro il Lecce e da una prestazione solida, convincente, con poche sbavature. Cambio di modulo, con un 3-5-2 che esalta Brozovic e Sensi, l’arrivo di Lukaku gia’ idolo della piazza, ma soprattutto un’identita’ diversa che cancella dal Dna nerazzurro quel sentimento di follia e instabilita’, croce e delizia storicamente legato alla squadra nerazzurra. Ora e’ l’Inter di Conte: regolare, quadrata e possibilmente vincente. Cambia l’idea di calcio e cambia il simbolismo della societa’. Non risuonera’ piu’ l’inno ‘Amala’ che esaltava la pazzia interista. Rimane ‘C’e’ solo l’Inter’ che ricorda storia, cultura e tradizione nerazzurra con un omaggio a Peppino Prisco. Una scelta del club che sposa la nuova immagine dell’Inter. Si volta pagina, si fa la rivoluzione di Conte per puntare alla vetta.

Addio ai giocatori che non riescono a sposare regole e richieste, via Nainggolan e via Icardi. L’argentino non vuole cedere ma la societa’ e’ stata chiara e per sciogliere qualsiasi dubbio e’ intervenuto anche Steven Zhang, parlando direttamente con Icardi. Per l’argentino non c’e’ piu’ posto all’Inter. E’ iniziato un nuovo ciclo e non ci sono ripensamenti. Ora il diktat e’ non fermarsi. Conte lo ha detto chiaramente: “Dobbiamo essere dinamite e non scintilla”. L’esaltazione di una notte non puo’ appagare l’allenatore che vive di titoli, di competitivita’ e adrenalina. La mente deve essere subito concentrata sul Cagliari per arrivare alla sosta col bottino pieno. In attesa degli ultimi innesti tra cui Biraghi che arriva in prestito dalla Fiorentina con diritto di riscatto a 18 milioni, chi ha fatto bene con il Lecce dovra’ confermarsi.

Tra questi Candreva, dimagrito e molto piu’ inserito nella manovra, rinato sotto la guida di Conte per cui, come ha detto qualche giorno fa, darebbe qualunque cosa. “Deve iniziare la nuova storia dell’Inter – ha detto a fine partita – non solo la mia”. Ha brillato anche Brozovic, un giocatore che e’ passato dall’essere sommerso dai fischi di San Siro, svogliato e irrispettoso, a regista di un’Inter candidata a vincere lo scudetto. Anche lui e’ apparso molto piu’ snello, concentrato e preciso. Poi Lukaku, in gol all’esordio, l’uomo in piu’ dell’attacco nerazzurro. I tifosi sono gia’ innamorati di una punta imponente ma allo stesso tempo rapida nei movimenti, capace di far respirare la squadra, giocare collettivamente e ovviamente segnare festeggiando con un inchino. Icardi ha definitivamente perso il suo posto nel cuore del popolo nerazzurro.

La sua assenza da San Siro nella partita contro il Lecce e’ forse il primo gesto di distacco da parte dell’argentino. Erano presenti Perisic e Keita, due ex, ma non Icardi. La strategia di rifiutare tutte le proposte giunte all’Inter potrebbe affossare definitivamente la sua carriera. Unica speranza, l’apertura di un dialogo tra Inter e Juventus per impostare uno scambio con Dybala. A cinque giorni dalla fine del mercato e’ un’operazione difficile da realizzare ma tutto e’ possibile. La storia di Icardi all’Inter e’ ormai finita. I dirigenti lo hanno detto apertamente e anche i tifosi lo hanno fatto capire, tanto che su internet gira il video mentre brucia la maglia numero 9 dell’argentino. Reale o meno, la storia d’amore e’ ormai finita. Bisogna solo trovare il modo per voltare pagina. E la nuova Inter di Conte lo ha gia’ fatto.

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redazione