Sono compatibili con un bambino dell’età del piccolo Gioele Mondello, il bambino scomparso lo scorso 3 agosto da Caronia con la mamma Viviana Parisi, i resti recuperati questa mattina da un volontario impegnato nelle ricerche. Il giorno più lungo di questa triste vicenda è iniziato presto; già alle 7:30 in decine si erano ritrovati nella base operativa sull’autostrada Messina-Palermo, rispondendo all’appello di Daniele Mondello per aiutare i soccorritori a cercare il figlio. ed è stato proprio uno di loro, un ex carabiniere di Capo d’Orlando, a individuare quelle povere ossa a circa 200 metri da dove la donna aveva abbandonato l’auto, dopo un tamponamento. Una zona impervia, con una fitta vegetazione, e difficilmente accessibile. Subito dopo l’allarme lanciato dal volontario, sul posto è arrivato il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo, il quale ha esaminato il luogo del ritrovamento insieme agli agenti di polizia. Oltre a loro c’erano anche i familiari del bambino con il papà Daniele e il nonno Letterio Mondello.
Non è escluso che le ossa, un tronco e un femore, insieme ad alcuni indumenti, possano essere stati trasportati in quel punto dagli animali selvatici. Il luogo dista circa 700 m da dove lo scorso 9 agosto è stata ritrovata la mamma del piccolo, la dj Viviana Parisi. “Abbiamo ritrovato dei resti compatibili con un bambino dell’età di Gioele”, ha detto il procuratore di Cavallo, al termine del sopralluogo. “Ora è il momento del silenzio, continuiamo a lavorare – ha aggiunto il magistrato -. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari, ma non possiamo fare altre dichiarazioni. Rimangono in piedi tante ipotesi. L’autopsia sarà eseguita a brevissimo. A breve mostreremo degli oggetti che abbiamo trovato, per un primo riconoscimento, poi ci saranno i rilievi sul dna. A breve faremo vedere ai familiari gli oggetti che abbiamo trovato, anche gli indumenti”.
In attesa dunque che il dna definisca in modo incontrovertibile l’appartenenza delle ossa al piccolo Gioele, gli inquirenti dovranno contornare a lavorare per ricostruire cosa sia accaduto lo scorso 3 agosto, e capire perché Viviana Parisi, che soffriva di depressione, abbia abbandonato l’auto sull’autostrada Messina-Palermo facendo perdere le proprie tracce dopo un misterioso allontanamento da Venetico, il paese dove viveva. E dove ha salutato il marito, dicendo che si sarebbe recata a Milazzo per comprare un paio di scarpe al bambino. Perché Viviana ha fatto oltre 100 km in auto, senza passare da Milazzo? Perché Viviana è uscita nel paese di Sant’Agata di Militello, per poi rientrare in autostrada in direzione Palermo? E ancora, cosa ha causato la morte della donna, la caduta da un traliccio o L’aggressione da parte di qualcuno o di animali selvatici? Dubbi e interrogativi che attendono risposte alle quadri i magistrati sperano di arrivare prima possibile.