Gianni Amelio: in “Hammamet” la caduta di un uomo di potere

Con un incredibile Pierfrancesco Favino che fa Bettino Craxi VIDEO

Hammamet Pierfrancesco Favino

Un ritratto intimo, il racconto dei suoi ultimi mesi di vita, per riflettere su una delle figure più controverse e discusse del Novecento. A 20 anni dalla sua morte, Gianni Amelio porta al cinema Bettino Craxi in “Hammamet” – dal 9 gennaio in sala – interpretato da un incredibile Pierfrancesco Favino. Il film forse più politico del regista, che non vuole giudicare l’ex presidente del Consiglio e segretario del Partito Socialista, ma riaccendere i riflettori su un uomo di cui nessuno parla più. Amelio: “Forse era il caso dopo 20 anni dalla morte di fare una piccola, giusta e credo opportuna riflessione su un uomo politico discutibile, discusso, amato, odiato ma non da coprire in un silenzio assordante come succede da decenni, il nome Craxi fa paura, io mi ricordo nei sondaggi… nella classifica dei cattivi era terzo dopo Hitler e Mussolini”. Amelio ha girato nella sua casa di Hammamet, la famiglia ha accettato che facesse un film che entrasse nell’intimità di Craxi. “Io non ho mai votato socialista e non sono mai stato un militante socialista, ho promesso a moglie e figli che non avrei fatto né un santino né una sassata contro”.

Voleva raccontare la caduta di un re e il rapporto con la figlia che lotta per lui. “In realtà quello che a me interessa è la caduta di un uomo di potere, pensavo a Re Lear, a un re con lo scettro per terra e a una donna, la figlia, che cerca di aiutarlo anche contro le sue opinioni”. Pierfrancesco Favino si è sottoposto a cinque ore di trucco al giorno per diventare Craxi, il risultato è impressionante. Amelio per il ruolo voleva solo lui. L’attore ha cercato di capire cosa passasse nella testa dell’ex presidente del Consiglio nei suoi ultimi giorni. “Ciò che mi interessava veramente e spero che sia venuto fuori è ciò che accadeva nella pancia di quest’uomo e ciò che gli stava succedendo e che forse non poteva dire. Il film ha una qualità rara, quella della pietas, cioè vedendo la vicenda di quest’uomo io rifletto su di me e mai avrei pensato di farlo nel momento in cui c’è un uomo così potente e dalla vicenda così controversa e così lontana da me”.