Una tradizione antica e tutta al maschile: da duemila anni il Sumo lo praticano solo gli uomini. Ma ora qualcosa sta cambiando. Sayaka Matsuo, figlia di un lottatore professionista, si allena e lotta dall’età di cinque anni. Oggi il sumo è la sua passione: “La collisione iniziale è dura, fa male ed è facile ferirsi. Ma se non fai pratica non puoi diventare forte”.La tradizione vieta alle donne di svolgere competizioni ufficiali. Ma dal 1997 le lottatrici possono partecipare a gare amatoriali internazionali. La federazione vorrebbe trasformare il sumo al femminile in una disciplina olimpica. “Questo sport è sempre associato a uomini obesi. Ecco, bisogna cambiare tutto questo e dare più spazio alle donne”, ha detto l’allenatore Toshiaki Hirahara. Non tanto per le medaglie quanto per una questione di evoluzione dei costumi. “La più grande sfida per me era lottare contro gli uomini e per una volta cancellare le differenze. Bisogna cambiare la mentalità del Giappone”, ha spiegato questa studentessa, Anna Fujita, che da due anni si allena per raggiungere un obiettivo che va ben oltre l’arena del sumo. (Immagini Afp)